Intel fuori dal mercato smartphone? 2014 anno decisivo

Negli ultimi anni i tentativi di Intel di entrare nel mondo degli smartphone sono stati spesso infruttuosi. Pochi prodotti e nessun di gran tiro. L'azienda starebbe pensando di gettare la spugna, ma il 2014 potrebbe essere l'anno decisivo.

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a cura di Manolo De Agostini

Intel potrebbe abbandonare il mercato smartphone nel 2015. Secondo l'asiatico Digitimes l'azienda statunitense ci starebbe pensando, dopo anni di tentativi infruttuosi di sfondare. Da una parte la volontà di esserci, perché si tratta di un mercato miliardario, ma dall'altra la difficoltà nel siglare accordi con i produttori.

Gli smartphone con chip Intel si contano quasi sulle dita di due mani: Acer Liquid C1, Asus FonePad, Casper VIA A6108, Etisalat E-20, Lenovo K900, Motorola RAZR I, Prestigio MultiPhone 5430, Safaricom Yolo e pochi altri. Alcuni di questi prodotti, tra l'altro, hanno ormai diverso tempo o sono fuori produzione.

Zenfone di Asus, Intel Inside

Inutile negare quindi che la situazione, se ti chiami Intel, è tutt'altro che rosea. Il 2014 però potrebbe essere importante per prendere una decisione sul futuro. Quest'anno arrivano sul mercato non uno ma tre nuovi prodotti di Asus, chiamati ZenFone 4, 5 e 6, con chip Atom Z2520 e Z2580. Inoltre, secondo il Digitimes, Asus presenterà altri tre prodotti con chip Intel nella seconda metà dell'anno.

A febbraio, durante il Mobile World Congress (MWC) 2014, Intel annuncerà la nuova generazione di chip nome in codice Merrifield a 22 nanometri, completa di un modulo XMM 7160 per la connettività LTE e supporto NFC. Per la fascia più bassa del mercato ci sarà invece un'altra proposta, nota come 6331, sempre a 22 nanometri e "altamente integrata".

Sarà in quel momento che si capirà quale sarà il destino di Intel nel settore smartphone, perché se le novità arriveranno silenti, senza accordi con operatori e produttori di un certo peso (Asus, per quanto nota, nel settore della telefonia conta poco), si assisterà a un remake degli anni precedenti.

E allora, piuttosto che vivacchiare, meglio focalizzarsi in settori dove ci sono più possibilità, come quello dei tablet, in attesa che la "rivoluzione" del dispositivo indossabile, su cui Intel si sta concentrando da alcuni mesi, travolga il settore hi-tech e conquisti i consumatori, permettendo all'azienda di avere una nuova fonte stabile d'introiti.