Intel punta Qualcomm: sono cattivi quanto noi!

Dentro a ogni smartphone c'è un modem che gli permette di navigare in Internet. E quasi tutti i modem in circolazione sono marchiati Qualcomm. Una situazione che secondo Intel dipende anche da pratiche disoneste, e per questo ha sporto denuncia.

Avatar di Valerio Porcu

a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

The ox that gives the horned donkey è l'assurdità che si ottiene inserendo il bue che dà del cornuto all'asino. Una traduzione imbarazzante, almeno quanto lo è l'accusa di Intel nei confronti di Qualcomm. Il produttore dei processori Core e Xeon, infatti, ha avviato una procedura di denuncia contro Qualcomm per "pratiche anticoncorrenziali". Un'azione che non è per niente priva di senso, ma che sia proprio Intel a giocarsi questa carta è quanto meno ironico.

Intel XMM 7480 LTE Modem

Secondo Intel Qualcomm abusa di brevetti FRAND, vale a dire quelli ritenuti fondamentali e che legalmente andrebbero ceduti a un prezzo equo. E così facendo si verrebbe a configurare un abuso di posizione dominante. Non siamo ancora alla denuncia formale ma quasi, ed è sicuramente una risposta delle accuse rivolte da Qualcomm ad Apple. Qualcomm rischia sanzioni anche in Corea del Sud, Cina, Europa, Giappone e Taiwan.

Il primo produttore di SoC al mondo, infatti, ha recentemente denunciato Apple e chiesto che si blocchi l'importazione degli iPhone degli Stati Uniti. Il crimine sarebbe aver limitato le prestazioni dei modem Qualcomm in modo da metterli "in pari" con quelli Intel, evitando così di avere alcuni iPhone con prestazioni migliori di altri.

Qualcomm Snapdragon Chip Feature Image Pale Blue

Intel si inserisce dunque in una vicenda già abbastanza complessa, che aveva già visto la Federal Trade Commission additare Qualcomm come monopolista proprio nel settore dei modem mobile. Intel di fatto non ha gradito la mossa di Qualcomm, e ha deciso quindi di aumentare la pressione sul concorrente.

L'uso distorto del processo della Commissione è solo l'ultima in una lunga serie di strategie anticoncorrenziali usate da Qualcomm per eliminare potenziali concorrenti ed evitare concorrenza basata sul merito. E anche se queste strategie a volte sono state subdole o complesse, la recente denuncia da parte  di Qualcomm non potrebbe essere più sfacciata nelle sue mire anticoncorrenziali.

Dal comunicato Intel

L'accusa è la stessa già vista altre volte: Qualcomm chiederebbe prezzi troppo alti per l'uso dei brevetti FRAND, e così facendo terrebbe fuori in modo disonesto i concorrenti. Starà ai giudici stabilire quanto c'è di vero, ma per ora è sotto agli occhi di tutti che nel settore dei modem per smartphone l'unico concorrente credibile è proprio Intel. Chi ci ha provato finora (Nvidia, Mediatek) ha avuto un successo scarso o nullo.

Secondo Intel, inoltre, Qualcomm offrirebbe a clienti come Apple sconti sostanziosi. In cambio però il cliente deve impegnarsi a non usare chip di marchi concorrenti. È una tattica chiaramente poco onesta, ma è anche la stessa accusa rivolta a Intel diversi anni fa - l'azienda finì per pagare sanzioni piuttosto salate.

Apple a un certo punto avrebbe rifiutato l'accordo con Qualcomm, permettendo a Intel di salire a bordo degli iPhone. Apple così si sarebbe trovata a pagare di più, ed ecco perché sta chiedendo a Qualcomm un miliardo di dollari come risarcimento.

Qualcomm Snapdragon Chip Feature Image Pale Blue

Secondo Intel non è possibile realizzare un modem per smartphone senza violare i brevetti in questione (che per questo sono FRAND e andrebbero ceduti a un prezzo calmierato). Le azioni di Qualcomm, dunque, avrebbero il solo scopo di difendere il monopolio impedendo a Intel e altri concorrenti di entrare nel mercato - in questo caso quello statunitense.

Considerato il suo passato, bisogna almeno supporre che Intel sappia di cosa parla quando si tratta di pratiche anticoncorrenziali. Le autorità antitrust europee infatti la multarono per circa un miliardo di euro qualche anno fa. In quel caso la vittima era AMD: Intel aveva offerto sconti ai produttori OEM (HP, Dell, etc.) chiedendo in cambio di non usare processori AMD nelle loro macchine. L'azienda inoltre fu riconosciuta colpevole di un'altra operazione: aveva pagato alcuni OEM solo per spingerli a trascurare od ostacolare AMD.

L'ironia in questa vicenda non manca, ma non bisogna perdere di vista un dettaglio. Può darsi che sia un bue a dare del cornuto, ma non è detto che a sentire l'insulto sia proprio un asino. Potrebbe anche essere un cervo; dovremo attendere l'esito dei processi per sapere che animale è Qualcomm.