Un primo test su iOS 9 ha mostrato la nuova modalità a basso consumo altro non è che la riduzione della frequenza del processore. Non possiamo dire che sia una sorpresa, perché questa tecnica è da sempre la soluzione principale per ridurre i consumi di una piattaforma, ma una conferma ufficiale ha sempre il suo fascino.
Sostanzialmente, i redattori di MacRumors hanno eseguito GeekBench su iOS 9 con e senza la modalità a basso consumo attivata. Come prevedibile, i punteggi nel primo caso sono sensibilmente più bassi: 1090 contro 1606 nel test single-core, e 1751 contro 2891 in quello multi-core. Questo con un iPhone 6 Plus, e i risultati sono stati simili con un iPhone 5s, con un calo di prestazioni tra il -42% e il -30% secondo il test e il modello.
L'effetto è lo stesso che vediamo su alcuni modelli Android dotati di una simile funzione di risparmio energetico. Nel caso di iOS 9 questa si attiva automaticamente quando la batteria è scarica (10% o 20%), con un avviso che permette all'utente di scegliere se attivarla oppure no.
Potremo quindi decidere di ignorare l'avviso e continuare ad avere le massime prestazioni possibili dell'iPhone, magari perché stiamo giocando, con la consapevolezza che così facendo si perde quel "bonus" di autonomia che avremmo con la modalità a basso consumo.
Si tratta in altre parole di puro e semplice throttling, vale a dire ridurre la frequenza del processore per limitare il consumo energetico. Quando è attiva, su iOS 9 la modalità a basso consumo è visibile perché l'icona della batteria diventa gialla.
Se qualcuno pensava che ci fosse della magia forse resterà deluso, mentre per tutti gli altri magari è interessante notare che con un calo prestazionale pari a grossomodo il 40% si ottengono circa tre ore in più di autonomia. Del tempo in più che qualche volta può fare la differenza.