iPhone Made in USA? Sì può fare, ma ci vogliono 7 miliardi

Secondo il presidente di Foxconn, Apple starebbe valutando la possibilità di investire 7 miliardi di dollari per riportare l'iPhone negli USA. L'obiettivo sarebbe di realizzare una struttura altamente automatizzata, capace comunque di creare tra i 30 e i 50.000 nuovi posti di lavoro.

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a cura di Alessandro Crea

Ormai lo sappiamo: riportare quanto più possibile la produzione delle aziende statunitensi in patria non è soltanto un pallino da campagna elettorale di Donald Trump, ma ormai una vera e propria strategia politica del nuovo Presidente degli Stati Uniti.

Prima dell'insediamento ufficiale Trump aveva affermato che il CEO di Apple Tim Cook stava attentamente vagliando questa possibilità ed ora arriva un report da parte di Nikkei ad avvalorare questa ipotesi.

Secondo la fonte l'azienda di Cupertino starebbe seriamente considerando in collaborazione con Foxconn lo stanziamento di un maxi investimento da 7 miliardi di dollari. Obiettivo: la realizzazione di un impianto all'avanguardia, fortemente automatizzato, per riportare l'assemblaggio degli iPhone negli Stati Uniti.

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Il report di Nikkei non si basa su semplici speculazioni da analista, ma sulle dichiarazioni rilasciate dal presidente di Foxconn, Terry Gou, secondo cui questo impianto potrebbe creare tra i 30.000 e i 50.000 nuovi posti di lavoro.

Gou comunque ha espresso dubbi sull'operazione, che comporterebbe un aggravio dei costi per i consumatori. Secondo Gou per contrastare l'incremento dei costi il Governo dovrebbe offrire tagli sul costo del terreno e sul prezzo dell'elettricità, ma al momento non è chiaro se queste misure dovrebbero aggiungersi ai potenziali sgravi fiscali promessi da Trump o se semplicemente Gou non è al corrente delle proposte politiche sul tavolo.

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In ogni caso, anche se il maxi investimento dovesse realizzarsi, la Cina resterebbe un mercato chiave e la principale sede di manifattura per Apple e Foxconn. Del resto i numeri parlano chiari: nell'ultimo trimestre la regione cinese che comprende anche Taiwan e Hong Kong ha contribuito per il 19% ai ricavi globali di Apple, mentre le commesse di quest'ultima costituiscono più del 50% delle vendite realizzate da Foxconn, che nella sua struttura produttiva principale realizza più di 100 milioni di iPhone all'anno.