iPhone, tempi duri tra class action e batterie che esplodono

Tempi duri per Apple per quanto riguarda le batterie: le class action negli USA sono ormai arrivate a 30 mentre è di oggi la seconda notizia di una batteria esplosa in un Apple store.

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a cura di Alessandro Crea

Batterie, croce e delizia di ogni dispositivo mobile, soprattutto degli smartphone, la cui reale utilità è direttamente proporzionale all'autonomia reale. Due anni fa Samsung andò incontro a una situazione davvero difficile con l'affaire delle batterie esplosive del Galaxy Note 7, ma oggi a stare sotto i riflettori tocca ad Apple, anzitutto per la presunta obsolescenza programmata di alcuni iPhone, che diventano più lenti e meno performanti man mano che la batteria si deteriora e, recentemente, anche per due casi di smartphone esplosi in altrettanti Apple Store, sempre per colpa della batteria.

Nel primo caso, nonostante l'azienda di Cupertino abbia fornito la propria interpretazione dei fatti, è finita prima sotto inchiesta in Francia, dove l'obsolescenza programmata è reato e poi è diventata bersaglio della rabbia dei consumatori, con le class action che si sono moltiplicate a dismisura. Attualmente se ne contano 30 nei soli Stati Uniti.

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Apple ha cercato di spiegare che il throttling forzato dei processori fosse una misura intesa ad aumentare la vita degli iPhone con batteria esausta e non a diminuirla, ma nonostante le scuse e la possibilità data a tutti i possessori di iPhone 6, 6 Plus, 6s e 6s Plus da iOS 10.2.1 (e successivamente su iPhone 7 e 7 Plus da iOS 11.2), di sostituire la batteria al costo di 29 euro, il caso è montato lo stesso.

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Come se non bastasse, si sono aggiunte altre due grane, con due iPhone esplosi, il primo in un Apple Store di Zurigo, in Svizzera e il secondo ieri in quello di Valencia, con scene di panico e intervento dei vigili del fuoco.

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Ovviamente al momento non c'è nulla di certo sulle cause dei due incidenti che, statisticamente, potrebbero non essere nulla più che semplice coincidenza, magari provocata da tecnici che hanno svolto qualche intervento riparativo non seguendo tutti i dettami di sicurezza, nel tentativo di abbreviare le operazioni.

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La situazione però fa riflettere sulla centralità delle batterie nei dispositivi mobili. È infatti ormai chiaro a tutti che la tecnologia attuale è inadeguata alle esigenze e alle evoluzioni del mercato. Gli smartphone -  e in un futuro molto prossimo le auto elettriche - hanno bisogno di più autonomia e maggior sicurezza, caratteristiche che le batterie agli ioni di litio non possono assicurare. Sostituirle però non sarà facile come sa bene chi ci segue: quasi ogni giorno c'è l'annuncio di una nuova tecnologia per le batterie, ma passare dalla ricerca teorica alla produzione industriale non è affatto semplice.


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