Italia terra dei tablet, nessuno vuole più i netbook

L'ultimo rapporto Sirmi indica che anche in Italia i consumatori comprano sempre meno computer e sempre più tablet. Le vendite dei netbook sono più che dimezzate, segno che il loro momento di gloria è ormai un lontano ricordo. A compensare in minima parte le perdite sono le aziende, costrette a rinnovare parchi macchine antidiluviani.

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a cura di Elena Re Garbagnati

I tablet hanno davvero messo in crisi il mercato dei computer in Italia: è questo il panorama che emerge dall'ultima rircerca di mercato pubblicata da Sirmi. Nel Belpaese sono stati venduti 1.421 milioni di prodotti nel trimestre che va da aprile a giugno, di cui 190 mila sono stati tablet. I computer, nel complesso, sono calati del 13,7 percento, mentre i tablet hanno fatto un balzo in avanti del 154 percento.

La ricerca di Sirmi conferma, se ce ne fosse stato bisogno, che la moda del tablet non ha dilagato solo oltreoceano: anche in casa nostra molti di coloro che dovevano acquistare un nuovo computer hanno optato per il tablet anziché restare fedeli alle vecchie categorie. 

Secondo il rapporto Sirmi l'iPad è il tablet più venduto in Italia

I primi a pagare le conseguenze di questo smottamento sono stati i netbook: le vendite sono state più che dimezzate (153 mila unità, con un calo del 57,2 percento), seguiti a ruota dai notebook tradizionali, che sono in calo del 10,2 percento.

I fatturati dei produttori ovviamente sono scesi di conseguenza: il comparto PC ha fatto registrare nel complesso una flessione del 10,3 percento, mentre quello dei tablet è schizzato del 144,2 percento. Non c'è da sorprendersi nell'apprendere che il tablet più venduto, anche in Italia, è l'iPad, anche se i concorrenti con sistema operativo Android stanno iniziando a prendere piede.

L'Italia è quindi allineata con i risultati europei di vendita dei PC pubblicati la scorsa settimana da Gartner e sempre relativi al secondo trimestre 2011: le vendite a livello globale sono salite solo del 2,3 percento. Sia in casa nostra sia nel resto dell'Europa occidentale e meridionale la contrazione delle vendite è da imputare alla diminuzione della domanda da parte dei consumatori privati.

I dati pubblicati da Sirmi

I desktop professionali, infatti, secondo il rapporto Sirmi sono scesi in Italia del 12,2 percento, contro il calo del 16,7% di quelli consumer. Questo distacco è ancora più evidente con i notebook: il calo dei prodotti professionali è stato del 5,6 percento, contro una diminuzione del 13 percento di quelli consumer.

Ranjit Atwal, analista di Gartner, ha tuttavia fatto notare che "l'interesse verso i tablet si sta traducendo soprattutto nel mancato acquisto di computer portatili e netbook", il che significa che gli utenti privati preferiscono aspettare. E questa scelta non è così sbagliata: sempre Atwal ha spiegato che il mercato al momento è incerto e che "è in una fase di sistemazione verso nuovi equilibri. I computer smetteranno presto di essere prodotti tuttofare e saranno sempre più specializzati".

In sostanza, secondo l'analista di Gartner fra poco i computer generici come li conosciamo oggi saranno rimpiazzati da una molteplicità di terminali iper specializzati, che gli utenti combineranno assieme a seconda delle esigenze del momento. In questa prospettiva anche i tablet attuali sono destinati a evolversi velocemente e a differenziarsi.

L'atteggiamento differente delle aziende, invece, è dovuto al fatto che i parchi macchine sono ormai talmente antidiluviano da non poter aspettare oltre. Non a caso, oltre ai tablet, l'unico altro settore in crescita è quello delle workstation, con il +7,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.