Jailbreak untethered di iOS 5.0.1, ma non per iPhone 4S

L'hacker pod2g ha completato il proprio lavoro, e ora è possibile applicare il jailbreak anche a dispositivi con l'ultima versione di iOS. Restano fuori solo quelli con CPU Apple A5, cioè iPhone 4S e iPad 2. Per quelli c'è ancora da aspettare.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il Dev-Team ha pubblicato il jailbreak untethered per iOS 5.0.1, non molto tempo dopo l'anticipazione data dallo sviluppatore pod2g (Jailbreak iOS 5.0.1 untethered, mancano solo pochi dettagli). Il software funziona con tutti i dispositivi iOS a eccezione di iPhone 4S e iPad 2, cioè quelli che usano il più recente processore Apple A5, ma l'hacker sta lavorando per risolvere anche questo ostacolo.

Ricordiamo ancora una volta che il termine untethered è particolarmente rilevante, perché significa che se il telefono dovesse spegnersi - per esempio perché finisce la batteria - o riavviarsi, il jailbreak resta attivo. Con le versioni tethered invece bisogna collegare lo smartphone a un computer e applicare nuovamente il software alternativo.

Cydia

La più recente versione di Redsn0w (0.9.10) include il lavoro di pod2g, e di certo saranno in molti quelli che correranno ad aggiornare il proprio dispositivo alla versione 5.0.1 del software. L'operazione è piuttosto semplice sia per chi ha già un dispositivo jailbrekkato (via Cydia), sia per chi ha il software originale di Apple.

Nel frattempo Apple è al lavoro su un nuovo aggiornamento, 5.1, che dovrebbe uscire entro poche settimane. Vale la pena ricordare che per quanto l'azienda disapprovi l'operazione del jailbreak (può anche far decadere la garanzia) si tratta di una strada assolutamente legale, e non ci sono rischi da questo punto di vista.

È invece legalmente discutibile l'uso del jailbreak per installare gratuitamente software che altrimenti sarebbe a pagamento. Ed è un peccato che questo sia l'obiettivo della maggior parte degli utenti, perché il jailbreak nasce per dare all'iPhone alcune capacità in più rispetto a quelle offerte da Apple, e per rendere accessibili applicazioni che l'azienda di Cupertino non ha fatto passare nell'App Store, tramite il negozio alternativo Cydia.

Inutile negare però che, purtroppo, la gran maggioranza di chi fa il jailbreak non ha altro obiettivo che installare a sbafo giochini e altre applicazioni. Una situazione deprimente, perché mostra come proprio tra i più "tecnologicamente consapevoli", tra i più esperti - persino tra chi nella tecnologia ha trovato una fonte di reddito - ci siano ancora tantissime persone che ritengono superfluo pagare per il software, solo perché è tecnicamente possibile evitarlo. 

Come se chi dedica ore o giorni a scrivere codice non meritasse un riconoscimento, come se il fatto di non poterlo toccare lo rendesse un bene privo di valore. Non è così, naturalmente, e ci piacerebbe che questa mentalità fosse un po' meno diffusa.