Kepler negli smartphone, potenza dirompente tra le mani

Nvidia promette di portare l'architettura Kepler anche negli smartphone. Dopo il successo della GTX 680, l'azienda è pronta a capitalizzare quanto realizzato portando le nuove tecnologie su più prodotti. Ancora ignoti i dettagli e le tempistiche.

Avatar di Manolo De Agostini

a cura di Manolo De Agostini

L'architettura Kepler di Nvidia arriverà anche sugli smartphone, o per meglio dire i cosiddetti superphone, cioè telefoni di fascia alta molto potenti quasi quanto dei piccoli PC. A dirlo Jen-Hsun Huang, l'amministratore delegato della casa di Santa Clara, in un'email di congratulazioni spedita ai dipendenti dell'azienda dopo il debutto della GeForce GTX 680. "Oggi è solo l'inizio di Kepler. Data la sua architettura super-efficiente sotto il profilo energetico, estenderemo le GPU nei datacenter ai notebook super-sottili, fino ai superphone".

Una scelta logica e di buonsenso, perché il frutto di anni di sviluppo non può che confluire in più prodotti, specie se quanto realizzato raccoglie il favore del pubblico. Per ora abbiamo visto solo la parte "giochi" di Kepler, e non si può che rimanere ben impressionati. L'azienda ha scelto di castrare le prestazioni GPGPU, cosa che invece non sarà fatta con i prodotti Tesla e verosimilmente anche con quelli Quadro.

Perciò è nello stato delle cose aspettarsi un chip Tegra 4 o Tegra 5 che accolga parte delle tecnologie implementate nella nuova architettura. Sono due, principalmente, le cose che servono in uno smartphone: elevate prestazioni grafiche/multimediali e consumi energetici contenuti. 

Nella nostra recensione abbiamo visto che Kepler soddisfa entrambi i requisiti. Jen-Hsun Huang non ha detto quali saranno i tasselli di Kepler che arriveranno nei chip per smartphone, ma non è così impensabile che in futuro non venga adottata un'implementazione più aggressiva del GPU Boost in campo mobile.

Il GPU Boost consente ai chip Kepler di gestire automaticamente le frequenze della GPU in base al margine di TDP. In alcune occasioni questo consente di avere una sorta di overclock temporaneo, a vantaggio delle prestazioni e dei consumi, in quanto mantenere una frequenza elevata per un lungo periodo sarebbe più dispendioso, sotto ogni punto di vista. Difficile per ora fare previsioni più accurate, ma certamente il passaggio ai 28 nanometri anche per quanto concerne Tegra (Tegra 3 è prodotto a 40nm) apre molteplici scenari.