Le microSIM non convincono Apple, troppo grandi!

Apple non è soddisfatta delle microSIM e chiede all'ETSI di varare un nuovo standard di soluzioni più piccole. Orange la sostiene. Un passo intermedio prima di passare alla SIM integrata?

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a cura di Manolo De Agostini

Riduciamo la dimensione delle SIM. Apple ha proposto all'ETSI, l'organizzazione europea per la definizione degli standard nelle telecomunicazioni, di ridurre ulteriormente la dimensione delle schede rispetto a quelle adottate attualmente su iPhone e iPad. "Hanno scelto la strada della standardizzazione, tramite l'ETSI, con il sostegno di alcuni dei principali operatori mobile, tra cui Orange", ha dichiarato il capo dei servizi mobile dell'operatore francese, Anne Bouverot.

SIM e micro-SIM. Come sarà la soluzione proposta da Apple?

Secondo la Bouverot il processo dovrebbe richiedere del tempo e i primi dispositivi a usare questo tipo di scheda potrebbero debuttare il prossimo anno. Non è chiaro quale sia il nome di queste soluzioni (nano o pico SIM?) né quanto saranno più piccole rispetto alle schede in commercio.

Al momento Apple adotta le micro-SIM e lo fa con uno scopo specifico: ridurre l'ingombro interno, per offrire dispositivi sempre più leggeri e compatti. In passato si parlava di una SIM integrata, un sistema elettronico gestito tramite iTunes per il cambio di operatore. Tuttavia il progetto ha incontrato ostacoli da parte degli operatori.

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Una SIM integrata potrebbe infatti consentire agli utenti di passare più facilmente tra le offerte degli operatori, destabilizzando il mercato, che diventerebbe così troppo competitivo. Un bene per i consumatori, ma un male per le aziende, che ovviamente desiderano tenere i margini più elevati possibile.

Inoltre una soluzione di questo genere potrebbe permette alla casa di Cupertino di controllare tutti gli aspetti del rapporto commerciale con il cliente, vendita compresa. Per ora il progetto della SIM integrata è stato messo in standby, e Apple sembrerebbe aver deciso di procedere per gradi, chiedendo un primo intervento sulle dimensioni della SIM. Riuscirà a convincere produttori e operatori?