Le paure di Mozilla: Google, gli smartphone e i tablet

Mozilla tira le somme dell'anno fiscale 2010 e come al solito gli incassi provengono per la quasi totalità dagli accordi sulla ricerca. Google fa la parte del leone, anche se è concorrente sul mercato. La fondazione ha però un'altra preoccupazione: i browser integrati in smartphone e tablet.

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a cura di Manolo De Agostini

Mozilla ha stilato il suo rapporto annuale, uscendo con tante certezze ma anche con qualche dubbio sul futuro di Firefox. Il browser open source ha infatti centrato l'obiettivo prefissato all'inizio della sua corsa, quando ancora si chiamava prima Phoenix e poi Firebird.

"Firefox ha dimostrato quanto sia importante un browser, ora anche altri concorrenti sono entrati nel mercato. La concorrenza fa bene, permette a tutti noi di dare il massimo, ma è importante ricordare che le ragioni che portano allo sviluppo di un browser non sono uguali per tutte le aziende. Mozilla è unica perché sviluppa Firefox per fornire un'offerta indipendente focalizzata esclusivamente sull'individuo e sul bene collettivo del Web".

Le entrate consolidate riportate da Mozilla per l'anno 2010 ammontano a 123 milioni di dollari (92 milioni di euro), circa il 18% in più rispetto al 2009. Le spese però sono cresciute da 61 a 87 milioni di dollari (65 milioni per lo sviluppo software, circa 9,8 per il marketing e 12,2 milioni per i servizi di amministrazione). Alla fine dell'anno fiscale Mozilla ha 34,9 milioni di liquidità e 105,7 milioni "bloccati" in investimenti di vario genere.

Come accade da diversi anni, nonostante i tentativi di diversificare, Mozilla incassa principalmente dagli accordi sulla ricerca integrata nel browser - che valgono 121,1 milioni di dollari e superano il 98%, mentre nel 2009 erano al 97%. A versarle soldi ci sono Google, Bing (Microsoft), Yahoo, Amazon ed eBay, per fare qualche nome.

Proprio Google rappresenta il principale sostentamento di Mozilla (è il motore di ricerca di default) e a novembre le due parti dovranno incontrarsi per siglare il possibile rinnovo. Per non ci sono avvisaglie di una rottura dei rapporti: a Google dovrebbe star bene la situazione così com'è, a maggior ragione oggi, che sta sottraendo quote di mercato proprio a Firefox, e impadronendosi di quelle perse dalle vecchie versioni di Internet Explorer.

Mozilla però ha avviato un ciclo di sviluppo più rapido, che non è piaciuto ad alcuni aficionados ma che invece gli assicura di realizzare un browser sempre all'avanguardia. Firefox oggi non vuole dire solo PC, ma anche mobile. Per questo l'amministratore delegato di Mozilla, Gary Kovacs, ha lanciato un allarme.

Il CEO non gradisce infatti che in ambito mobile aziende come Google, Apple, Microsoft e RIM propongano un browser integrato e un'esperienza altamente "veicolata" sotto questo punto di vista. Tutto rimanda al browser di navigazione preinstallato insomma. Chi come Mozilla cerca d'inserirsi potrebbe non partire ad armi pari. 

Una preoccupazione legittima, visto che la navigazione attraverso i dispositivi mobile prenderà sempre più piede. Ci piacerebbe sapere cosa ne pensa Opera, azienda che sul mobile ha un buon successo.

Chissà, forse tra qualche anno si riproporrà la questione del Ballot Screen, la schermata di scelta dei browser che gli utenti Windows hanno imparato a conoscere in questi anni. Soltanto che stavolta potrebbe riguardare i tablet e gli smartphone. Ma sarebbe la soluzione?