Lenovo Phab2 Pro, Project Tango diventa realtà a novembre

È arrivato il momento di sbarcare sul mercato per il Lenovo Phab2 Pro, la prima incarnazione di Google Project Tango, che porta la realtà aumentata sugli smartphone a un nuovo livello. A novembre sarà in vendita al costo di 499 dollari.

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a cura di Alessandro Crea

Vi ricordate di Google Project Tango, il progetto per portare la realtà aumentata su mobile a un nuovo livello grazie all'impiego di due fotocamere in grado di scansionare in tempo reale l'ambiente circostante? Ebbene, a breve si concretizzerà nel primo prodotto commerciale. Il prossimo mese di novembre infatti arriverà sul mercato il già annunciato Lenovo Phab2 Pro.

‎A confermarlo a Cnet è stato Clay Bavor di Google, a capo della divisione VR dell'azienda. Lo smartphone promette di mappare l'ambiente circostante in tempo reale e quindi, attraverso la realtà aumentata, di visualizzare contenuti che si sposeranno perfettamente con quanto inquadrato. Una soluzione perfetta sia per il tempo libero - ad esempio per i videogiochi - che per applicazioni più professionali, che potrebbero darci per esempio la possibilità di vedere come sta un nuovo mobile in un ambiente o accedere a informazioni aggiuntive all'interno di un museo o di una stazione.

08 Phab2 Pro Exploded Camera Closeup

Per quanto riguarda le caratteristiche, il phablet Lenovo si collocherà nella fascia medio-alta, con un display da 6,4 pollici con risoluzione di 2560 x 1440 pixel, SoC Qualcomm Snapdragon 652 e batteria da 4050 mAh. sul retro sono alloggiate le tre fotocamere, quella tradizionale, da 13 megapixel, e le due che servono a mappare lo spazio circostante, una adibita a misurare la profondità e una a rilevare il movimento.

Al prezzo a cui sarà proposto non sappiamo se avrà successo o se il Lenovo Phab2 Pro e il relativo Project Tango siano destinati a svanire senza lasciare eredi. A noi comunque sembra un progetto interessante con delle potenzialità, che però per dare il meglio di sé avrebbe bisogno del supporto attivo degli sviluppatori, perché in uno smartphone così disporre di app sviluppate ad hoc per sfruttarne le caratteristiche, è tutto.