L'FBI lancia l'allarme: chi usa Android è a rischio malware

Una divisione specializzata dell'FBI ha pubblicato un avviso pubblico per richiamare l'attenzione sulla sicurezza degli smartphone. Si parla in particolare di Android, e del pericolo rappresentato dal malware che colpisce tale sistema operativo.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

L'FBI ha diramato un avviso agli utenti Android, invitandoli a prestare attenzione alla sicurezza dei propri dispositivi per evitare che siano contagiati da malware. La divisione del Federal Bureau of Investigation specializzata nei crimini digitali (Internet Crime Complaint Center, IC3) ha infatti rilevato che esistono "numerosi malware che colpiscono il sistema operativo Android", e ha quindi ritenuto importante informare i consumatori.

L'IC3 cita tra gli esempi di malware software come Loozfon e FinFisher, usati per rubare i dati presenti sul telefono, o per monitorarne le attività a distanza. I veicoli di contagio sono i più classici, dalla tradizionale email di spam ai più moderni link nei risultati delle ricerche online o sui social network come Facebook e Twitter.

Android è sicuro?

L'IC3 consiglia quindi a tutti di fare il possibile per conoscere il dispositivo che si sta comprando, disattivare le funzioni non necessarie, o attivare la crittografia se disponibile. Nell'acquistare le applicazioni suggerisce di leggere le recensioni e verificare i permessi richiesti dalle applicazioni stesse. Tra i suggerimenti non mancano poi l'impostazione di un blocco di sicurezza che si attivi dopo pochi minuti (utile in caso di furto o smarrimento) e l'installazione di software di protezione.  

Gli agenti governativi sottolineano anche che le operazioni di Jailbreak (iPhone) e Rooting (Android) aumentano il numero di vulnerabilità, oltre a dare più controllo sul dispositivo. Infine, bisognerebbe evitare di collegarsi a rete Wi-Fi sconosciute e non protette, e ricordarsi di aggiornare sempre il proprio dispositivo.

Quanto alle applicazioni pericolose su Android, è tuttavia opinione comune che il problema riguardi più che altro i file .apk scaricati da fonti non autorizzate - spesso per ottenere gratis software che altrimenti sarebbero a pagamento.

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Il Play Store ufficiale è invece più sicuro, anche se qualche incidente minore in passato c'è stato. Google però continua a lavorare, e sembra che in futuro nel negozio digitale sarà incluso uno scanner che esaminerà le applicazioni scaricate e quelle installate alla ricerca di malware. Un'operazione che si aggiunge ai controlli eseguiti a monte, quando il pacchetto d'installazione raggiunge il Play Store stesso.

La novità è stata scoperta esaminando il codice del più recente file .apk del Play Store, nel quale oltre al nuovo scanner anche altre novità, come l'introduzione della Wshi List. Quanto alla nuova scansione antimalware, non è possibile sapere quando sarà introdotta ma sembra che nascerà nel pieno rispetto nello spirito "libero" di Android: gli utenti che lo vorranno infatti potranno disabilitare tale controllo. O almeno questo è ciò che traspare da una prima analisi del pacchetto d'installazione del Play Store. Da una parte quindi Google migliora la sicurezza di Android, e dall'altra l'avviso dell'FBI ne mina l'immagine. Che opinione se ne faranno i consumatori?