La recensione dell'LG G Flex 2 conferma i problemi dello Snapdragon 810, che non va mai alla massima frequenza possibile. Gli stessi problemi che avevamo già rilevato con i test dell'HTC One M9, ma il G Flex 2 riesce a portare il SoC a 1,9 GHz, mentre lo smartphone HTC non è mai andato oltre 1,7 GHz.
Abbiamo eseguito test approfonditi per capire quale fosse il problema, e scoperto che il cuore della questione è la temperatura: più si usa il telefono, più questo diventa caldo, e più le frequenze scendono. Tecnicamente si parla di "throttling" - il software riduce la frequenza della CPU per evitare problemi di surriscaldamento.
Ripetendo i test infatti i risultati vanno peggiorando, ma tornano a migliorare se si lascia allo smartphone il tempo di raffreddarsi. Abbiamo anche provato a mettere il G Flex 2 in congelatore, e come ci aspettavamo i risultati dei benchmark sono stati migliori rispetto a quelli effettuati a temperatura ambiente. Abbiamo chiesto spiegazioni a LG, che ci ha risposto così:
"Qualunque dispositivo che usa i chipset Qualcomm prevede scenari o architetture per controllare le performance della CPU in caso di riscaldamento. Nel caso del processore Qualcomm Snapdragon 810 usato nel G Flex2, queste variazioni possono essere più o meno ampie a seconda dello scenario in cui opera il dispositivo".
Una risposta che ci è sembrata un po' vuota, ma vale la pena ricordare che i benchmark non sono tutto. Numeri alla mano i problemi ci sono e sono probabilmente quelli di cui si è parlato diverse volte a proposito dello Snapdragon 810. L'LG G Flex 2 nell'uso quotidiano però è un telefono sempre scattante e reattivo, senza rallentamenti di alcun tipo. Uno smartphone che comunque merita un voto alto e che si può acquistare per poco meno 600 euro.