L'iPhone in aula, per beccare chi salta le lezioni

Un università giapponese vuole usare l'iPhone per controllare le presenze degli studenti.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

iPhone 3G gratis per studenti e docenti dell'Università Aoyama Gakuin, che conta tre sedi in tutto il Giappone. Quello che potrebbe sembrare un regalo incredibile nasconde una strategia discutibile, sfruttare il GPS, con un'applicazione specifica, per sapere quali alunni sono a lezione.

Una scelta discutibile, visto che non dovrebbe essere difficile, per uno studente, liberarsi della scomoda applicazione, o bloccarne il funzionamento, anche senza avere particolari conoscenze specifiche. E quelli che non sanno far da sé, di certo avranno un amico che può aiutarli, magari dietro un piccolo compenso.

Per ora, tuttavia, si possono fare solo ipotesi, perché il software, sviluppato in collaborazione con l'operatore telefonico SoftBank, è ancora in fase di test. Dovrebbe essere pronto a settembre, e così vedremo come si risolve il problema dell'esecuzione in background, sul quale tutti al momento si stanno interrogando.

Il dispositivo dovrebbe essere utilizzato anche per altri scopi, come la somministrazione di sondaggi agli studenti e al personale docente, la distribuzione di materiali e video didattici, o  la gestione delle esercitazioni (i compiti a casa).

Non è la prima volta che l'iPhone viene adottato da un'università come strumento per la didattica. Ci avevano già pensato la Scuola di Giornalismo dell'Università del Missouri, che lo sfrutta per distribuire file audio tramite iTunes, e la Abilene Christian University, per scopi simili. Questo nuovo modo di sfruttare il modulo GPS, tuttavia, è del tutto nuovo, e implica interrogativi importanti sia dal punto di vista tecnico che, soprattutto, da quello etico.