MacBook Pro e MacBook 2012: pro e contro

Abbiamo investito qualche minuto nel considerare le novità proposte da Apple ieri sera, e i commenti dei lettori. Il commento che ne è nato non è una verità assoluta, ma speriamo che possa aiutare qualcuno a chiarirsi le idee.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Il nuovo MacBook pro con Retina Display ha fatto girare la testa a tutti, nel bene e nel male a ragion veduta. È un computer fuori dai canoni, anche per l'altissimo prezzo di partenza, vale a dire 2200 euro circa. D'altra parte però non è l'unico 15 pollici nel catalogo Apple, ma piuttosto un notebook progettato per una élite di consumatori, con un prezzo che riflette questa realtà.

Crediamo che sia giusto giudicare ogni ottica nel giusto contesto, e guardando a questo nuovo computer come al primo di una nuova generazione, ci sembra che tutto sommato il prezzo non sia stratosferico. Alto ma non assurdo, anche perché considerandone ogni aspetto questo notebook non ha equivalenti sul mercato. E allora forse non resta che guardare al potenziale mercato di riferimento: professionisti e fashion victim. I primi potrebbero apprezzarne le potenzialità desktop replacement e la portabilità in relazione al peso - più che agli ingombri. I secondi avrebbero per le mani uno status symbol, un oggetto che oggi fa categoria a sé. 

Insomma, non vediamo l'ora di provarlo e vederlo dal vivo, ma nell'attesa non è il caso di perderci (un occhio de) la testa. 

Il nuovo OS X fa mostra di sé

A parte l'eccezionalità del nuovo MacBookPro da 15 pollici, crediamo infatti che saranno i MacBook Air a smuovere le acque più di tutti nei prossimi mesi. "Tutti cercano di copiarli [i MacBook Air], ma stanno capendo che non è così facile", ha affermato Tim Cook, aggiungendo poi che il settore degli ultrasottili si sta conformando a un bivio: da una parte c'è l'Air, dall'altra tutti gli altri.

Perché tutto sommato i nuovi Air non costano poi molto più della concorrenza, a fronte di alcune caratteristiche uniche (MagSafe, Thunderbolt, unibody in allumino, etc.): se prendiamo un ultrabook con SSD da 128 GB siamo intorno ai 1110 euro, 1300 per lo Zenbook UX31 di Asus con 256 GB di SSD.

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Nei prezzi di Apple l'unica pecca onnipresente è quella degli aggiornamenti, e in particolare della RAM, che come sempre costa uno sproposito. Meno esoso invece il passaggio a un SSD da 512 GB, tutto sommato quasi ragionevole.

Insomma, i MacBook Air non sono mai stati così competitivi e lo resteranno fino a che i prezzi degli ultrabook non scenderanno davvero ai livelli che Intel sperava all'inizio, cioè intorno ai 600 euro – con le stesse caratteristiche. Anzi, si potrebbe pensare persino che l'aumento dei prezzi per i prodotti Windows sia un vantaggio per Apple, perché ci sono molti consumatori che fino ad ora hanno rinunciato a un Mac per una questione di denaro; ma se il prezzo è uguale o cambia poco, allora le cose cambiano.

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Vale invece la pena di spendere 20 euro per aggiornare il sistema operativo a Mountain Lion. Messaggi, iCloud e Power Nap possono farci risparmiare qualche ora di lavoro all'anno, e così l'aggiornamento si ripaga da solo. Gate Keeper aumenta la sicurezza lasciando libertà ai più esperti, e chi ci tiene a lavorare non è certo obbligato a seguire le notifiche di Facebook e Twitter, né a usarli se è per quello. Speriamo comunque che prima o poi Apple faccia un client di Messaggi per Windows, altrimenti non ne farà mai un concorrente credibile per Skype e simili.  

iOS 6 non porta rivoluzioni, ma valide novità come il nuovo servizio mappe e Siri in italiano; senza dimenticare che è un prodotto in beta, e che fino ad ora non si è rivelato particolarmente entusiasmante. Gli spot con Samuel Jackson e Zooey Deschanel però sono divertenti

La novità più "rivoluzionaria" del nuovo iOS è la possibilità di spegnere e accendere il Bluetooth dalla prima schermata delle impostazioni. Oggi, come qualcuno saprà, ci vogliono ben 4 tocchi (impostazioni>generali>Bluetooth>disattiva/attiva); una cosa come minimo irritante.