Mediacom, conosciamo meglio l'azienda e i suoi tablet

Secondo le indagine di mercato, Mediacom è il terzo produttore di tablet a spopolare in Italia, dopo Apple e Samsung. Scopriamo meglio i prodotti dell'azienda e le sue strategie.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Introduzione

Abbiamo intervistato Dante Mapelli, Brand Marketing Manager di Mediacom. L'azienda è conosciuta principalmente per i suoi tablet Android dal costo contenuto. Nelle prossime settimane pubblicheremo alcune prove di questi tablet, ma per meglio comprenderne le caratteristiche, abbiamo rivolto all'azienda alcune domande per capire la strategia di mercato e il perchè di alcune scelte.

Mediacom Winpad IPROW810 Tablet da 8 Mediacom Winpad IPROW810 Tablet da 8"

Dante Mapelli, Brand Marketing Manager di Mediacom

Tom's Hardware: i vostri modelli non offrono nativamente l'accesso al Play Store. Può essere installato in maniera non ufficiale, ma per alcuni potrebbe essere considerato un difetto. Come mai questa scelta?

Mediacom: attualmente forniamo Slide Me come store alternativo ma l'obbiettivo è un market nostro proprietario. Fornire legalmente il Play Store di Google significa certificare il tablet, ogni modello di tablet... Al di là dell'aspetto puramente economico (sposterebbe il target di vendita troppo in alto) bisogna tener conto dei tempi necessari per ottenere la certificazione.

La procedura di certificazione infatti prevede che il prodotto sia approvato da Google che ne verifica i canoni, procedura questa che richiede mesi e rende il software non aggiornabile, inoltre tale certificazione prevede un costo davvero ingiustificabile rispetto alle nostre logiche di prezzo.

Se avessimo deciso quindi di installare lo store di Google, non avremmo potuto uscire per primi con un DualCore Android 4.1 a soli 229 euro, ed avremmo dovuto rinunciare a quelle che sono le prerogative principali dei nostri prodotti: velocità di realizzazione, prezzo accessibile e prodotti open/aggiornabili.

Fare a meno della versione ufficiale di Google Play è, ci rendiamo conto, un problema, perché molti consumatori la chiedono, ma è stata l'unica via da percorrere non volendo agire nell'illegalità (anche se molti non se ne preoccupano) in attesa di arrivare a una soluzione autonoma.