Microsoft dà la sveglia a Google: pagaci per Android

Microsoft ha siglato l'ennesimo contratto relativo ad Android e Chrome OS. Questa volta ad accordarsi con la casa di Redmond, che esprime soddisfazione e lancia frecciate a Google e Motorola, è l'ODM taiwanese Compal.

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a cura di Manolo De Agostini

Microsoft ha annunciato un accordo con Compal, un original design manufacturer (ODM) taiwanese, siglando così la decima intesa - la nona in quattro mesi - sui prodotti Android o Chrome OS, siano essi tablet, telefoni, e-reader o altri dispositivi di elettronica di consumo. La casa di Redmond riceverà royalties da Compal per ogni prodotto venduto - i dettagli non sono stati comunicati - mentre l'ODM taiwanese eviterà una o più cause legali per l'infrazione di brevetti Microsoft.

Compal è il terzo ODM, dopo Wistron e Quanta Computer, a siglare un accordo con l'azienda guidata da Steve Ballmer. Secondo Microsoft questo accordo sancisce che "più della metà dell'industria mondiale degli ODM che si occupa della produzione dei dispositivi Android e Chrome" ha siglato un accordo di licenza per usufruire (legalmente) del proprio portfolio brevetti. Compal, per chi non lo sapesse, è un'azienda che fattura circa 28 miliardi di dollari all'anno - mica pizza e fichi.

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L'immagine che vedete qui sopra, pubblicata da Microsoft, illustra la situazione nel settore smartphone e tablet. La casa di Redmond si dice soddisfatta del fatto che da una preponderanza di cause legali il settore stia passando ad avere una percentuale superiore di accordi di licenza. Trattasi, ovviamente, di un punto di vista di parte, ma è innegabile che Microsoft si stia dimostrando particolarmente efficace in sede di trattativa - grazie probabilmente ad argomenti più che validi.

I due grafici a torta mostrano che gli accordi con gli ODM coprono una fetta superiore al 50% del settore e, anche per quanto concerne il mondo degli OEM, Microsoft ha ottenuto risultati di rilievo, siglando intese con i maggiori produttori - che messi insieme raccolgono il 53% delle vendite di prodotti Android negli Stati Uniti.

"A coloro i quali continuano a lamentarsi per il fatto che è difficile districarsi nella giungla dei brevetti relativi agli smartphone diciamo che la sveglia è già suonata da un pezzo. Da quando Microsoft è entrata in nuovi mercati, dall'enterprise a quello dell'Xbox, ha messo insieme programmi di licenza completi che risolvono non solo le proprie necessità, ma anche quelle di partner e clienti. Come dimostrano i recenti accordi, i produttori di terminali Android stanno facendo la stessa cosa. In sintesi, questo è una buona strada da seguire per tutti", hanno scritto Brad Smith e Horacio Gutierrez, che si occupano degli affari legali della casa di Redmond, su un blog.

Una nuova stoccata a Motorola Mobility e a Google, che sta completando l'acquisizione del produttore di smartphone dopo l'offerta (accettata) di 12,5 miliardi di dollari. Microsoft e Motorola sono infatti in causa - lo stesso vale per Barnes & Noble - proprio a causa della questione delle licenze. 

In tal senso l'acquisizione da parte di Google complica i piani di Microsoft, in quanto per l'azienda di Mountain View cedere sarebbe come ammettere di aver realizzato un prodotto sottraendo tecnologie a una concorrente. Non bisogna inoltre dimenticare che Google ha pubblicamente puntato il dito contro la rivale e Apple, ree di aver preso di mira Android, e aprendo così una discussione animata sul tema.

Non è noto ufficialmente quanto Microsoft incassi da questi accordi su Android e Chrome OS, ma secondo precedenti stime - che andrebbero riviste alla luce dei nuovi importanti contratti siglati - la casa di Redmond guadagna oltre 400 milioni di dollari all'anno. Pochi se pensiamo al fatturato complessivo, ma tanti se valutiamo che arrivano senza battere ciglio e per ora, probabilmente, rappresentano un gruzzoletto superiore agli introiti ottenuti dalla vendita di terminali Windows Phone.