Microsoft sbanca ancora con Android e Chrome OS

Microsoft e Quanta Computer hanno siglato un accordo che riguarda i dispositivi Android e Chrome OS. L'azienda taiwanese non subirà azioni legali dal colosso statunitense, che detiene tecnologie brevettate presenti nei sistemi operativi di Google.

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a cura di Manolo De Agostini

Microsoft ha siglato l'ennesimo accordo che le consente d'incassare dalla vendita di dispositivi Android e Chrome OS (tablet, smartphone, etc). Questa volta a firmare la santa alleanza con la casa di Redmond è Quanta Computer, un cosiddetto ODM (original design manufacturer), che realizza e talvolta progetta portatili e altri prodotti per conto terzi.

I contenuti dell'accordo non sono stati resi noti (quanto paga Quanta, e quanti sono i brevetti coinvolti?), ma le royalties versate consentiranno al produttore taiwanese di dormire sonni tranquilli ed evitare lunghe ed estenuanti battaglie legali. Tra i clienti Quanta troviamo Dell, HP, Apple, Amazon, RIM e altre aziende.

L'azienda sarebbe stata impegnata, tra le altre cose, in parte dello sviluppo del Kindle Fire, il tablet di Amazon da 7 pollici (Amazon Kindle Fire a 199 dollari, un iPad killer?). L'accordo tra Microsoft e Quanta non è chiaro se copra questo prodotto, e perciò non stupirebbe l'annuncio di un patto tra la casa di Redmond e l'azienda di Jeff Bezos. Amazon e Microsoft hanno già stretto un patto nel 2010, ma solo per l'e-reader Kindle e i brevetti "Linux" (Android per Microsoft è poco più di un pasto frugale).

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Nei mesi passati Microsoft ha siglato accordi di questo genere con vari OEM e ODM tra cui Samsung, Acer, General Dynamics Itronix, Onkyo, Velocity Micro, ViewSonic e Wistron. In occasione dell'accordo con Samsung la casa di Redmond ha fatto notare come tra le aziende che usano Android e non hanno ancora firmato l'intesa ci sia Motorola Mobility (Samsung firma con Microsoft, smacco per Google). 

Il tutto è però complicato dall'acquisizione del produttore di smartphone da parte di Google, che pensiamo non sarà incline a cedere alle pressioni della rivale. A combattere contro Microsoft c'è anche Barnes & Noble.