Motorola indagata dall'UE per abuso di posizione dominante

La Commissione Europea sta indagando su Motorola per violazione delle leggi antitrust mediante abuso di posizione dominate e ostacolo alla concorrenza. Colpa delle denunce di Apple e Microsoft, che il commissario Almunía ha deciso di verificare attentamente.

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a cura di Elena Re Garbagnati

La Commissione Antitrust europea ha avviato due indagini formali contro Motorola Mobility. Le denunce di Apple e Microsoft contro l'azienda statunitense hanno sortito l'effetto sperato e l'antitrust ora esaminerà il caso con priorità per capire se sono fondate le accuse di avere usato i brevetti essenziali di sua proprietà per ostacolare la concorrenza, in violazione delle norme antitrust.

Il tutto era iniziato con la movimentata approvazione da parte dell'ente europeo dell'acquisizione di Motorola Mobility da parte di Google, nonostante la lettera inviata da Apple alla Commissione in cui chiedeva di cambiare la normativa di regolamentazione dei brevetti. Motorola le aveva chiesto royalty pari al 2,25% sulle vendite di iPhone 3G, iPhone 3GS, iPhone 4 e per tutti gli iPad con connettività 3G.

Motorola indagata per la guerra dei brevetti

Il commissario UE alla concorrenza Joaquin Almunía aveva già messo le mani avanti e aveva precisato che "l'approvazione della fusione non significa che non vigileremo sul rischio che Google possa abusare del portafoglio brevetti, una volta che ne sarà il legittimo proprietario".

Una settimana più tardi era scesa in campo anche Microsoft, con un post sul suo blog ufficiale in cui chiedeva l'intervento dell'antitrust europea "perché Motorola sta tentando di bloccare le vendite di PC Windows, della Xbox e di altri prodotti".

Almunía ha mantenuto la parola e nel comunicato ufficiale pubblicato sul sito dell'UE si legge che "a seguito delle denunce da parte di Apple e Microsoft, la Commissione esaminerà, in particolare, se [..] Motorola non ha onorato i suoi impegni irrevocabili [...] di concedere in licenza i brevetti essenziali standard a condizioni eque, ragionevoli e non discriminatorie (FRAND). 

La Commissione valuterà se il comportamento di Motorola equivale ad un abuso di posizione dominante, vietato dall'articolo 102 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE). Inoltre, la Commissione valuterà anche l'accusa di Apple e Microsoft, secondo cui Motorola ha offerto le condizioni di licenza inique per i suoi brevetti essenziali in violazione dell'articolo 102 del TFUE".

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Probabilmente è stata l'eccessiva ingordigia di Motorola nella richiesta delle royalty a far saltare la mosca al naso al severo Almunía, ma ormai abbiamo imparato da tempo che nessuno è senza peccato e Apple non è certo una poveretta indifesa. 

Anche se Motorola non ha deferito nessuno all'UE, ricordiamo infatti che meno di un mese fa Apple aveva proposto il pagamento di royalty a Samsung e alla stessa Motorola in cambio della chiusura dei contenziosi in corso nei tribunali di mezzo mondo. La richiesta ammontava a una percentuale fra l'1% e il 2,5% del netto delle vendite di ogni prodotto, strano vero?

Sembra quasi che la Commissione Europea sia stata tirata per la giacca in un giochetto planetario in cui a vincere non è né il più bravo né il più onesto, ma semplicemente il più furbetto. Ci auguriamo, per il bene della giustizia, che Almunía sia più scaltro di chi sta cercando di usarlo e che metta in qualche modo la parola fine a una storia che ormai ha stufato.