Motorola Project Ara, lo smartphone modulare come i LEGO

Project Ara è la nuova iniziativa di Motorola volta a creare un telefono modulare, grazie al quale basterà sostituire dei moduli per avere un prodotto più potete o con una fotocamera migliore.

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a cura di Manolo De Agostini

Vi ricordate Phonebloks, il concetto di smartphone modulare proposto dal designer olandese Dave Hakkens? Bene, Motorola, da circa un anno sta sviluppando qualcosa di simile. L'azienda statunitense, di proprietà di Google, ha infatti annunciato Project Ara, un'iniziativa open source per realizzare smartphone modulari che facciano "per l'hardware ciò che la piattaforma Android ha fatto per il software".

L'azienda, in particolare le divisioni Advanced Technology e Projects, stanno collaborando con Dave Hakkens per creare un ecosistema in grado di supportare lo sviluppo di hardware di terze parti per ogni singolo componente di un telefono. In poche parole l'obiettivo di Motorola è consentire al possessore di uno smartphone di cambiare schermo, fotocamera, componenti hardware come la CPU e tanto altro - tutto - semplicemente sostituendo dei blocchi, che sono collegati a un unico circuito stampato, senza vincoli di produttore.

Facciamo un esempio pratico: poniamo che abbiate uno smartphone Motorola costruito sui dettami di Project Ara. Dopo un anno esce una nuova versione e la vera grande innovazione che v'interessa è la fotocamera posteriore. A quel punto, teoricamente, avrete due strada davanti a voi: acquistare il nuovo prodotto intero, che magari ha anche altre piccole migliorie - oppure acquistare il modulo fotocamera da inserire sul vostro terminale. Non male come possibilità di scelta, non trovate? L'azienda fa sapere che ha intenzione di collaborare con la comunità Phonebloks per tutto il processo di sviluppo e contribuire a realizzare l'idea comune grazie alla propria competenza tecnica. Il design di Project Ara comprende quello che è stato chiamato "endo" - cioè l'endoscheletro del telefono, o struttura di base - e vari moduli.

I moduli "possono essere qualsiasi cosa", afferma Motorola sul proprio blog facendo diversi esempi come l'integrazione di una nuova tastiera o batteria, fino all'aggiunta dei componenti più insoliti come un pulsiossimetro, che secondo Wikipedia "permette di misurare la quantità di emoglobina legata nel sangue in maniera non invasiva". L'azienda lavorerà a stretto contatto con gli sviluppatori per iniziare a creare i moduli Ara, e si aspetta che la versione alpha del kit di sviluppo - Module Developers Kit (MDK) - sia pronta per questo inverno; gli interessati possono diventare un Ara Scout iscrivendosi qui.

"Vogliamo sviluppare un vibrante ecosistema di sviluppo, abbattere le barriere d'ingresso, aumentare il ritmo dell'innovazione e accorciare in modo rilevante i tempi di sviluppo", afferma Paul Eremenko del team Project Ara. "Il nostro obiettivo è quello di creare un rapporto più ponderato, espressivo e aperto tra gli utenti, gli sviluppatori e i loro telefoni. Vogliamo darvi il potere di decidere che cosa fa il vostro telefono, come appare, di che cosa è fatto, quanto costa e quanto tempo lo terrete".

Da notare come Motorola non esprima mai alcun concetto "ambientalista" nel proprio discorso, forse perché di poco appeal o forse perché l'impatto benefico (che speriamo ci sia) sulla produzione di minore spazzatura elettronica è tutto da valutare. Il progetto è davvero molto interessante, come d'altronde lo era già Phobloks, ma ora con un'azienda come Motorola alle spalle potrebbe davvero spiccare il volo. Cosa ne pensate di questo concetto di telefono modulare?