Negozi degli operatori mobili? Disinformati e furbetti

Altroconsumo ha denunciato all'Antitrust l'incompetenza diffusa che regna nei negozi esclusivi degli operatori mobili. Non consegnano al consumatore le condizioni di vendita nell'86% dei casi, né la documentazione controfirmata (51%), né le informazioni corrette sui piani tariffari e opzioni sul credito disponibile (22% dei casi), né l'informativa sulla privacy (62%).

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a cura di Dario D'Elia

Chi lavora nei negozi degli operatori mobili spesso fa disinformazione: non è chiaro se per incompetenza o altri motivi. Questo è quanto emerge da una recente indagine dell'Associazione Altroconsumo che ha deciso di indagare sulla "trasparenza e correttezza nell'offerta, vendita e attivazione di carte Sim".

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L'inchiesta ha coinvolto 9 città italiane e nello specifico i negozi esclusivi degli operatori tradizionali (Tim, Vodafone, H3G e Wind) e di quelli dei sette operatori virtuali (Noverca, Coop Voce, A-Mobile, etc.). Ebbene, l'esito è stato sconfortante poiché "non consegnano al consumatore le condizioni di vendita nell'86% dei casi, né la documentazione controfirmata (51%), né le informazioni corrette sui piani tariffari e opzioni sul credito disponibile (22% dei casi), né l'informativa sulla privacy (62%)", si legge nel comunicato ufficiale.

Un disastro che ha convinto Altroconsumo a denunciare la situazione presso il Garante della concorrenza e del mercato. "È inammissibile che i negozianti adottino pratiche di scarsa trasparenza, non conoscenza delle condizioni di vendita, assenza di contratto sottoscritto, dunque garanzia, silenzio sui costi restituzione del credito residuo, abitudine a vendere Sim senza confezione originale, in una semplice bustina di plastica", sottolinea il documento.

"La segnalazione all'Antitrust è dovuta: chi compra una Sim sta di fatto sottoscrivendo un contratto con un operatore telefonico. Ma non ne conosce il contenuto perché il negoziante stesso ignora le condizioni di vendita, oppure non le comunica agli utenti".