Non c'è nulla in commercio oggi che somigli al Robin, anche se questo smartphone ricorda un po' i vecchi modelli Nokia in policarbonato, e un po' le linee e i colori degli HTC Desire (Scott Croyle, designer di Nextbit, lavorava in HTC). Questo smartphone è piatto su tutti i lati ma non risulta "affilato", con piccoli dettagli che gli conferiscono un aspetto a suo modo unico. Ha due altoparlanti sopra e sotto allo schermo, e un LED per le notifiche lungo il bordo superiore – quindi sarà visibile anche se il telefono è poggiato a faccia in giù. La cover posteriore invece include quattro LED che segnalano l'attività cloud del sistema operativo. Abbiamo poi un sensore per le impronte digitali, lungo un lato vicino al pulsante di accensione, e un connettore USB-C in fondo.
Il Nextbit Robin è sicuramente un telefono che si fa notare, senza per questo arrivare a essere pacchiano. Non ci sono bordi in metallo troppo lucidi o brillanti, curve pericolose né altri elementi di design superflui – e personalmente la trovo una scelta del tutto fresca. È semplicemente un telefono, che integra alcune scelte di design intelligenti, con un aspetto del tutto gradevole, almeno al primo contatto.
All'interno troviamo specifiche molto interessanti, soprattutto considerato il prezzo indicativo di 400 dollari. Il Nextbit Robin monta un processore Qualcomm Snapdragon 808, 32 GB di memoria interna, schermo da 5,2 pollici (1080p), fotocamera posteriore da 13 MP, ricarica rapida, NFC, flash bitonale e altri piccoli dettagli. In ogni caso non sono le specifiche tecniche ciò su cui punta questo smartphone, e va bene così finché c'è abbastanza potenza per garantire prestazioni fluide e reattività – e pare che tale condizione sia soddisfatta.