Nexus S e Android 4.0, stop all'update: la batteria non dura

Google ha bloccato la distribuzione dell'aggiornamento per il Nexus S ad Android 4.0.3. All'origine di questa decisione due bug altamente correlati tra loro che riguardano l'uso eccessivo della CPU e l'autonomia del dispositivo più scarsa del previsto.

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a cura di Manolo De Agostini

L'aggiornamento ad Android 4.0.3 via OTA (over the air) per il Nexus S è stato bloccato. La decisione è stata presa da Google al sorgere delle prime lamentele da parte degli utenti, a pochi giorni dall'inizio della distribuzione. Il primo bug ravvisato riguarda un uso anomalo del microprocessore, che a sua volta impatta sull'autonomia, l'altro e più importante problema che stando alle cronache recenti non sembra proprio non voler risparmiare nessuno (chi ha detto iPhone 4S?).

A quanto pare i Nexus S con Android Ice Cream Sandwich offrono un'autonomia inferiore a quanto previsto e la carica si esaurisce in poche ore. L'azienda non ha reso noti i dettagli, quindi non è chiaro se si tratti di un problema relativo solo al comportamento dell'aggiornamento sul Nexus S oppure se è un bug più grave e in grado di manifestarsi anche sul nuovo Galaxy Nexus.

In Rete se ne leggono di diverse, e contraddittorie. C'è chi parla di assenza del problema sul Galaxy Nexus e chi ritiene sia un bug del kernel, che impedisce ai dispositivi Android ICS di entrare completamente nella modalità a basso consumo, tenendoli "svegli".

Google è comunque al lavoro e sicuramente starà facendo le verifiche del caso e procedendo allo sviluppo di un fix. Quello che ci domandiamo è che come mai sempre più spesso - e ci riferiamo a tutte le aziende - gli aggiornamenti presentano bug e sono ritirati per poi ricomparire qualche giorno dopo.

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Certo, non è facile per un'azienda provare tutti i dispositivi in commercio (la notizia, di poche ore fa, è che ogni giorno vengono attivati 700mila dispositivi Android), soprattutto in modalità differenti che rispecchino l'uso che ne fanno gli utenti. Inoltre bisogna tenere in considerazione la variabile generata dalle applicazioni, a volte sviluppate male, tanto da andare in conflitto con il sistema operativo stesso. In questo caso però stiamo parlando di un solo prodotto. Forse chi ripete che i beta tester del ventunesimo secolo sono i consumatori non ha poi tutti i torti.