Nokia boicottata dal popolo iraniano

Nokia è vittima di un pesante boicottaggio in Iran.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

La popolazione iraniana ha dato il via a un boicottaggio contro Nokia, colpevole, con il gruppo Nokia Siemens Network (NSN), di aver venduto al governo iraniano le tecnologie e le infrastrutture necessarie per controllare e censurare la rete telefonica e Internet.

Dopo la pubblicazione delle prime notizie, NSN si è difesa spiegando di aver fornito a Teheran le stesse tecnologie che mette a disposizione degli altri paesi del mondo. I consumatori iraniani, però, non ci stanno, e hanno deciso che Nokia non venderà più un telefono nel paese, dove ha anche un centro produttivo.

La protesta iraniana, con molta ironia, è stata organizzata attraverso SMS, inviati con ogni probabilità da un gran numero di cellulari Nokia, che fino a ora era il primo produttore del paese. Si tratta di una cosa piuttosto seria, tanto che diversi negozi hanno tolto i prodotti Nokia dalle vetrine, perché tenevano lontani i clienti.

Un'immagine satirica, che accusa Nokia di complicità con le violenze.

Il boicottaggio è sostenuto anche da giornali, politici e artisti, mentre Nokia ha preferito non commentare.

"Sarebbe stato ragionevole se Nokia avesse venduto questi sistemi a un paese democratico, che li avrebbe usati per combattere la pedofilia e altri crimini", ha detto un giornalista, incarcerato dopo che le sue chiamate sono state intercettate, "ma venderli al governo iraniano, con il suo passato torbido di violazione dei diritti umani, di violenze e di repressione del dissenso, per me non ha scusanti".

NSN, come dicevamo, vende questo tipo d'infrastrutture in tutto il mondo, anche perché Stati Uniti ed Europa lo impongono per legge. Chissà se il boicottaggio iraniano potrà dare inizio a un'inversione di tendenza, e allo sviluppo d'infrastrutture meno "spiabili".

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