Nokia: le accuse di Google sui brevetti sono sciocchezze

Dopo Microsoft anche Nokia risponde a Google, che si è rivolta alla Commissione Europea perché ritiene che le due aziende siano partecipi di un progetto per affossare Android sotto i colpi dei brevetti. Per la casa finlandese si tratta solo accuse sciocche.

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a cura di Manolo De Agostini

Nokia ha risposto alle accuse di collusione con Microsoft sui brevetti del settore mobile portate avanti da Google. La casa di Mountain View, che si è rivolta alla Commissione Europea, ha parlato di pratiche conniventi volte a far aumentare i prezzi dei cellulari Android e favorire i terminali Windows Phone. Il nocciolo della questione è che Nokia ha ceduto alcune proprietà intellettuali a Mosaid, secondo Google un "troll dei brevetti".

Dopo Microsoft, che piccata ha dichiarato che la rivale "si lamenta delle pratiche antitrust nel settore smartphone quando lei stessa controlla oltre il 95% della ricerca mobile e della pubblicità", è quindi giunta la replica (scontata) di Nokia, chiamata in causa direttamente.

"Anche se non abbiamo ancora visto il reclamo, l'ipotesi fatta da Google che Nokia e Microsoft siano colluse sui diritti delle proprietà intellettuale è sbagliata. Entrambe le società hanno il proprio portfolio di proprietà intellettuali e strategie, e operano in modo indipendente".

"Nokia ha effettuato regolari cessioni di brevetti nel corso degli ultimi 5 anni. In ogni caso, gli eventuali impegni presi sui brevetti degli standard essenziali si trasferiscono all'acquirente e i rapporti di licenza esistenti sui brevetti continuano. Se Google ce lo avesse chiesto, saremmo stati felici di confermarglielo, così da non far perdere tempo e risorse alla Commissione su una denuncia così frivola".

"Siamo d'accordo con Google che i dispositivi Android abbiano significativi problemi di infrazione delle proprietà intellettuali, e accoglieremmo con favore sforzi costruttivi per fermare l'uso non autorizzato dei brevetti Nokia. Abbiamo un programma di concessione di IP in licenza con più di 40 licenziatari. Le aziende che non hanno ancora licenze per i nostri brevetti essenziali devono semplicemente venire da noi e firmare un accordo di licenza".

Inutile fare commenti nel merito di una situazione simile, anche perché non abbiamo le competenze, anche se Nokia sembra saper il fatto suo e appare molto tranquilla. Ricordiamo in ultimo che sono in corso indagini da parte dell'antitrust europea su Motorola (di proprietà di Google) per la violazione degli impegni FRAND relativi, tra l'altro, a brevetti essenziali per gli standard wireless.