OMS: la telefonia mobile forse è cancerogena

L'agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) dell'OMS ha concluso una ricerca sulla telefonia mobile che ha evidenziato potenziali rischi per la salute. Nulla è ancora certo, ma bisogna proseguire con gli studi.

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a cura di Dario D'Elia

Le radiofrequenze generate dalla telefonia mobile "potrebbero causare il cancro". Questa l'indicazione di un gruppo di 34 esperti dell'Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) dell'OMS. I dettagli dello studio saranno resi noti a breve, ma anche in questo caso i risultati saranno oggetto di dibattito. I produttori di cellulari infatti da anni finanziano studi indipendenti che riconoscono rischi limitati: terzo livello su una scala di 5 livelli, come ad esempio alimenti comuni quali il caffè e i sottaceti.

Rischio? Questione di punti di vista

"Lo studio più importante si chiama Cosmos, e coinvolge 250mila persone in tutta Europa e dovrebbe riuscire a superare tutte le limitazioni dei precedenti. Nel frattempo le raccomandazioni di limitare l'uso del telefonino sono più che altro a scopo precauzionale, perché solo l'Oms può dare indicazioni di salute pubblica, e lo farà probabilmente tra due anni in un volume apposito sulle radiofrequenze", ha sottolineato Susanna Lagorio, epidemiologa dell'Istituto scientifico del Ministero della Salute.

''Le evidenze sono state giudicate limitate per quanto riguarda il glioma e il neurinoma acustico (tumore del nervo uditivo NdR) mentre per altri tipi di tumore non ci sono dati sufficienti", ha dichiarato Jonathan Samet, coordinatore del gruppo IARC.

In pratica lo studio ha rilevato la possibilità di rischi e l'esigenza di continuare il monitoraggio. Il rapporto tra telefonia mobile e malattia è ancora labile.

"Nel frattempo è importante prendere misure pragmatiche per ridurre l'esposizione, come l'uso di auricolari o il preferire i messaggi di testo alle telefonate ove possibile", ha aggiunto Samet.

GSMA, l'associazione di settore, ovviamente minimizza. Il parere è che lo studio IARC suggerisca che un rischio è possibile ma non probabile. "Gli standard di sicurezza rimangono validi e il risultato di questi test dovrebbe essere inteso come indicativo della necessità di ulteriori future ricerche", ribadisce GSMA. 

''La IARC (l'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) ha classificato l'esposizione ai campi elettromagnetici a radio frequenza nella classe 2B in riferimento all'uso del telefono cellulare. Secondo la IARC questo significa che 'ci potrebbe essere qualche rischio e che occorre continuare a continuare a monitorare gli sviluppi scientifici'', ha ricordato Assotelecomunicazioni (Asstel).