Costruzione, comparto fotografico e conclusioni

Recensione OnePlus 7 Pro, smartphone Android top di gamma basato sul processore Snapdragon 855. In Italia arriva a partire da 709 euro.

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a cura di Saverio Alloggio

Poco da dire a livello costruttivo. La scocca è realizzata in vetro e metallo e, in questa colorazione Nebula Blu, è davvero d'impatto. Il modulo fotografico posteriore ha una sporgenza decisamente trascurabile e la cura al dettaglio è stata davvero maniacale: è un piacere per gli occhi osservare come la capsula auricolare sia stata incastonata nel sottilissimo bordo superiore, senza il notch.

Il meccanismo della fotocamera a scomparsa ci è parso decisamente solido. Rispetto, ad esempio, a quello dell'Oppo Reno, sembra trattenere molto meno la polvere. In più, OnePlus ha deciso di inserire in questa "slitta" solo la fotocamera anteriore e non anche il flash per il modulo fotografico posteriore, una scelta che dunque ha mantenuto intatta l'immediatezza di utilizzo quando si scatta in notturna.

Peraltro, l'azienda cinese ha inserito una tecnologia che consente alla fotocamera a scomparsa di rientrare automaticamente in caso di caduta accidentale. Un sistema che, ovviamente, non abbiamo avuto modo di testare, ma che potrebbe rappresentare una protezione importante. Inoltre, questo 7 Pro è anche resistente ad acqua e polvere, senza però possedere ufficialmente la certificazione IP: solita storia sulle licenze, già vista in altri dispositivi dell'azienda cinese.

In ogni caso, si tratta di uno smartphone difficile da utilizzare con una sola mano. L'azienda cinese inserisce comunque in confezione una cover in silicone trasparente, che aumenta il grip. Personalmente comunque non ho avuto problemi a infilarlo nelle tasche dei pantaloni, senza dimenticare la presenza dei pulsanti fisici (volume e accensione) e del solito switch per impostare rapidamente la modalità "vibrazione", che certamente ne migliorano la maneggevolezza.

Molto buono il comparto audio che, nella riproduzione dei contenuti multimediali, può contare su un effetto stereo garantito dalla combinazione tra l'altoparlante di sistema e la capsula auricolare. Il volume è elevato, la qualità convincente. Completa la connettività: Bluetooth 5.0, Wi-Fi ac dual-band, NFC, GPS A-GLONASS BDS Galileo, USB-C. Manca purtroppo il jack audio da 3.5 mm.

Comparto fotografico, tanta versatilità

L'approccio con cui è stata implementata la tripla fotocamera posteriore da parte di OnePlus segue perfettamente quella che è ormai la tendenza dominante tra gli smartphone top di gamma. C'è infatti un sensore principale da 48 Megapixel con obiettivo f/1.6 e stabilizzazione ottica dell'immagine, accoppiato a un secondo sensore da 16 Megapixel grandangolare a 117° e a un terzo sensore teleobiettivo da 8 Megapixel, che abilita uno zoom ottico a 3X.

Con una simile configurazione, si ha a disposizione una grande versatilità di utilizzo. Il sensore principale riesce a scattare fotografie di alto livello sia in diurna che in notturna. In quest'ultimo caso, funziona molto bene la modalità apposita, anche se non riesce a fare miracoli come quella dei Pixel o del P30 Pro di Huawei. Il sensore grandangolare è sempre divertente da utilizzare, anche se soffre un po' di più con poca luce.

Lo zoom ottico a 3X mantiene molto bene il livello di dettaglio, e la possibilità di spingersi sino al 10X con il sistema ibrido rappresenta un plus non da poco anche se, in questo caso, il livello di dettaglio cala inevitabilmente, soprattutto in notturna. In generale comunque il salto di qualità a livello fotografico è stato netto, soprattutto rispetto alla generazione precedente. Il gap rispetto ai brand che fanno di quest'ambito il loro fiore all'occhiello è stato certamente ridotto, anche se ancora presente.

Discorso analogo per quanto riguarda i video, che possono essere registrati sino alla risoluzione 4K a 60 fps: molto buoni in diurna, decisamente migliorati in notturna. Purtroppo non possono godere della medesima sorprendente stabilizzazione elettronica dei Pixel, per cui risultano un po' troppo traballanti quando si è in movimento.

Di alto livello anche gli scatti realizzati dal sensore anteriore da 16 Megapixel, inclusa la modalità ritratto. Da questo punto di vista, una precisazione. La presenza del meccanismo a scomparsa non fa assolutamente perdere l'immediatezza di utilizzo nella realizzazione, ad esempio, di un selfie: basta semplicemente selezionare la fotocamera in questione ed eccola comparire, in una frazione di secondo.

Conclusioni: chi dovrebbe acquistarlo?

OnePlus 7 Pro è stato posizionato a partire da 709 euro (versione da 6 Gigabyte di RAM e 128 GB di storage), che diventano 759 euro per quella da 8 Gigabyte di RAM e 256 Gigabyte di memoria interna. Per la versione da noi testata da 12 Gigabyte di RAM e 256 GB di storage, saranno necessari 829 euro, con disponibilità in ogni caso prevista dal 21 maggio.

Fa quasi impressione leggere questi prezzi legati al OnePlus, ma bisogna secondo me considerare un aspetto importante. La variante Pro rappresenta un prodotto a se stante, completamente nuovo, pensato per potersela giocare davvero alla pari con i big del settore, partendo comunque da cifre inferiori rispetto a quella richieste per i competitor: P30 Pro parte da 999 euro, Galaxy S10+ da 1.029 euro.

Ragionando in quest'ottica, il OnePlus 7 Pro assume un senso decisamente più compiuto, anche perché la versione standard (quella si in linea di continuità con le precedenti generazioni) è stata comunque posizionata a partire da 559 euro. Siamo difronte allo smartphone che, allo stato attuale, è il più veloce sul mercato, offrendo contestualmente tutto ciò che è lecito attendersi da un top di gamma: eccellente display, ottimo comparto fotografico, qualità costruttiva senza compromessi.

Insomma, i fan storici del brand non rimarranno delusi e, allo stesso tempo, questa versione Pro potrebbe consentire all'azienda cinese di catturare una nuova fetta di pubblico. Per tali ragioni, abbiamo deciso di assegnare il nostro Award 2019.