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a cura di Saverio Alloggio

Oppo Find X rappresenta certamente una ventata di novità nel mondo smartphone, al netto dei gusti personali. L'azienda cinese è attesa da un compito arduo, ovvero quello del rientro nel mercato europeo, peraltro dopo lo scossone causato da Xiaomi. La strada scelta è quella di proporre un dispositivo che, almeno esteticamente, possa differenziarsi dai concorrenti. Una strategia coraggiosa, ma probabilmente l'unica percorribile per cercare di centrare l'obiettivo nel lungo periodo.

Abbiamo avuto modo di toccare con mano Oppo Find X, a margine dell'evento di presentazione tenutosi a Parigi. La stessa location scelta per la conferenza, il Museo del Louvre, testimonia l'attenzione riposta dall'azienda cinese per questo ritorno in Europa. È ovviamente anacronistico poter esprimere, oggi, un giudizio definitivo sul dispositivo. Le prime sensazioni però sono quelle di un prodotto realizzato da una realtà che, non a caso, si contende con Xiaomi il quarto posto nella classifica mondiale dei produttori di telefonia.

Partiamo innanzitutto dalla qualità costruttiva. Oppo ha scelto il vetro per la parte anteriore e posteriore del Find X. Entrambi i pannelli presentano una curvatura che si innesta perfettamente sulla cornice laterale in metallo. I bordi sono arrotondati, e questo dettaglio attribuisce alla scocca una sensazione di continuità davvero d'impatto, peraltro esaltata anche dalle cornici estremamente ridotte.

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In particolare, parliamo di 1,65 mm per i bordi laterali, che diventano 1.91 mm per la cornire superiore, fino ad arrivare ai 3.4 mm del bordo inferiore. Per intenderci, lo schermo occupa il 93,8% della superficie anteriore, il che rende l'idea dell'incredibile lavoro di ottimizzazione degli spazi compiuto da Oppo. Una prova di forza in senso ingegneristico, ma che probabilmente comporterà dei compromessi nell'utilizzo quotidiano.

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Prendendo tra le mani Oppo Find X infatti, il fenomeno del tocco involontario del display a causa delle cornici ridotte sembra essere presente. Peraltro la scelta del vetro anche per la back cover non contribuisce al grip, rendendo il dispositivo scivoloso. Insomma, l'ergonomia, a primo impatto, sembra non essere il punto forte di questo smartphone.

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Da un punto di vista dimensionale, per avere un metro di paragone, siamo praticamente sullo stesso piano di un Galaxy S9 Plus: 158.1 x 73.8 x 8.5 mm e peso di 189 grammi per il dispositivo Samsung, 156.7 x 74.2 x 9.6 mm e peso di 186 grammi per Oppo Find X. Lo spessore maggiormente pronunciato dello smartphone dell'azienda cinese dipende, in gran parte, da quella che è la vera particolarità estetica, ovvero il meccanismo motorizzato che consente di far comparire i moduli fotografici.

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Oppo l'ha implementato con la logica di renderlo una sorta di estensione naturale dell'esperienza utente. Nel momento in cui si avvia l'app della fotocamera, il meccansimo motorizzato si attiva mostrando la dual-camera posteriore, che a quel punto è pronta per scattare. Discorso analogo per lo sblocco del dispositivo che, non essendoci un sensore biometrico, può avvenire attraverso il riconoscimento 3D del volto: una volta effettuato uno swipe verso l'alto nella schermata di blocco, compare la fotocamera anteriore.

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Il meccanismo è certamente veloce (l'azienda parla di 0,5 secondi per l'apertura) e restituisce una sensazione di solidità. Di contro però, a primo impatto, sembra meno immediato rispetto, ad esempio, ad aprire semplicemente l'applicazione fotocamera di un qualsiasi smartphone e scattare al volo una fotografia. Anche in questo caso, un qualcosa che andrà valutato nell'utilizzo quotidiano, così come la tenuta nel tempo della parte motorizzata.

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In tal senso, qualche anno fa, ho avuto modo di provare in maniera prolungata l'Oppo N3, caratterizzato dal modulo fotografico posteriore che, grazie sempre a un meccanismo motorizzato, ruotava trasformandosi in una selfie-camera. Nel tempo non ho notato criticità nella tenuta del meccanismo stesso, e la speranza è che sia lo stesso per questo Find X.

Per quanto riguarda le prestazioni, non dovrebbero esserci particolari problemi. A bordo c'è infatti il SoC Snapdragon 845 di Qualcomm accoppiato a ben 8 GB di RAM e a 256 GB di storage. A primo impatto sembra un dispositivo fulmineo, e personalmente mi aspetto che questa prima impressione venga confermata anche nell'utilizzo di tutti i giorni.

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Abbiamo avuto modo anche di scattare un paio di fotografie sia con la dual-camera posteriore (16 MP + 20 MP) che con la fotocamera frontale (25 MP). Nonostante le condizioni di luce davvero precarie, i risultati sono stati di buon livello. Peraltro, il comparto fotografico è assistito anche da tutta una serie di funzionalità basate sull'intelligenza artificiale, già viste su altri smartphone. Ci riserviamo di testare in maniera approfondita più in là.

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Da sottolineare un aspetto importante. La fotocamera frontale infatti, nel riconoscimento 3D del volto, è assistita da tutta una serie di sensori, simili a quelli visti su iPhone X. Oppo Find X potrebbe dunque essere il primo smartphone Android a offrire una scansione del volto in grado di competere con quella Apple.

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Davvero d'impatto lo schermo da 6,4 pollici realizzato con tecnologia OLED. Gli angoli di visuali mi sono sembrati ottimi così come la luminosità. L'azienda cinese parla di Panoramica Arc Screen, viste le cornici estremamente ridotte, gli angoli arrotondati e la doppia curvatura. La scelta della risoluzione Full-HD+ potrebbe aiutare la non ampissima batteria da 3.730 mAh, comunque coadiuvata dalla ricarica rapida secondo lo standard proprietario Super VOOC.

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A bordo c'è Android 8.1 Oreo personalizzato con l'interfaccia grafica ColorOS. Ho già provato in passato questa interfaccia, che modifica in maniera importante l'aspetto del robottino verde, offrendo una miriade di personalizzazioni. A primo impatto questa nuova versione sembra essere più snella. Vedremo come si comporterà.

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Infine, capitolo prezzo. Oppo Find X arriverà sul mercato a partire da agosto nelle colorazioni Glacier Blue e Bordeaux Red. Per acquistarlo saranno necessari 999 euro per la versione da 256 GB di storage. Un prezzo decisamente importante, giustificato in parte dal design unico nel suo genere, ma che potrebbe rappresentare un ostacolo in ottica commerciale.


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