Perché l'app ufficiale di Donald Trump è stata rimossa dal Google Play Store?

L'applicazione ufficiale dell'ex Presidente degli Stati Uniti Donald J. Trump è stata rimossa dal Google Play Store. Cos'è successo?

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a cura di Luca Zaninello

Managing Editor

Come condiviso inizialmente dalla testata americana AndroidPolice, l'applicazione ufficiale dell'ex Presidente degli Stati Uniti Donald J. Trump è stata rimossa dal Google Play Store. Cos'è successo? Quali sono state le motivazioni del colosso USA delle ricerche?

AndroidPolice ha pubblicato nella serata di ieri un articolo in cui spiegava che l'applicazione ufficiale del Presidente uscente degli Stati Uniti d'America, Donald J. Trump, è stata rimossa dal Google Play Store.

L'applicazione avrebbe smesso di funzionare correttamente, scrivono i colleghi d'oltreoceano che hanno potuto verificare, riportando numerosi errori di connessione e caricamento dei contenuti ancora prima dell'esclusione dal negozio virtuale.

L'app Trump 2020 risale in realtà al 2016, dove è stata utilizzata nella prima campagna dell'ex Presidente. È stata rivista in occasione delle elezioni presidenziali USA del 2020, con solo un paio di aggiornamenti di manutenzione negli anni successivi. Essa permetteva agli utenti di registrarsi per i raduni di Trump, controllare gli eventi, contribuire finanziariamente, tenersi aggiornati sulle notizie della campagna e "guadagnare premi".

Dopo essere stata contattata da AndroidPolice, Google ha rilasciato la seguente dichiarazione spiegando i motivi della rimozione dell'app:

"L'app della campagna Trump 2020 ha recentemente smesso di funzionare e abbiamo contattato più volte lo sviluppatore nel tentativo di fargli risolvere il problema. La gente si aspetta che le app scaricate da Google Play forniscano un livello minimo di funzionalità e la nostra politica è quella di rimuovere le app non funzionanti dallo store se non vengono riparate".

Al momento non siamo a conoscenza della causa dei malfunzionamenti dell'app che ha portato alla rimozione dal Play Store e, in effetti, nelle policy per gli sviluppatori di Google viene imposto che le app richiedano un livello minimo di funzionalità, con esempi di app che violano queste politiche che includono quelle che si installano ma non si caricano o sono altrimenti non reattive.

Non sappiamo se Google si applichi con così tanta diligenza per rimuovere ogni singola app del Play Store afflitta da certi problemi, quello che sappiamo è che, vista la grande attenzione che ruota attorno all'ex Presidente, sicuramente tale app era già sotto la lente di ingrandimento per verificarne la legittimità, anche se di questo fatto non c'è conferma ufficiale.

Questa esclusione arriva infatti solo pochi giorni dopo l'esclusione di un'altra social media app conservatrice, Parler, per la violazione delle politiche di Google per quanto riguarda la moderazione dei contenuti.

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