Decreto Cura Italia, AGCM dice no allo stop della portabilità

L'AGCM si dice contraria alla proposta di modifica del Decreto Cura Italia che prevede il blocco della portabilità telefonica fino al 18 maggio. Danneggia la concorrenza e i consumatori.

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a cura di Lucia Massaro

L’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM) si dice contraria al blocco della portabilità telefonica fino al 18 maggio. Si tratta di una delle proposte di modifica del Decreto Cura Italia con l’obiettivo di ridurre al minimo tutti gli spostamenti per le attività ritenute non necessarie. Con un comunicato ufficiale disponibile sul sito, l’AGCM ha espresso il proprio parere contrario a tale modifica che comporterebbe dei rischi per la competizione, non senza arrecare possibili danni ai consumatori stessi.

In ragione del fatto che la portabilità e la maggior parte dell’attività di migrazione vengono svolte da remoto senza interazione fisica, si tratta di una misura che si rivela nella sostanza certamente sproporzionata” sottolinea l’Autorità. Dato che la maggior parte di queste attività viene svolta a distanza, non c’è nessun motivo per bloccare la possibilità data ai consumatori che – in un momento così particolare – risulta essere ancor più importante.

I cittadini chiusi in casa, infatti, si ritrovano ad avere nuove esigenze date da tutti quelli aspetti della vita che sono passati al digitale (lavoro da remoto, didattica a distanza, ecc..). Per questo, diventa importante lasciare al consumatore la possibilità di sceglierel’offerta commerciale più consona alle nuove esigenze e preziosi possono essere i benefici del confronto competitivo, in termini di prezzi più bassi o servizi migliori”.

In breve, l’AGCM suggerisce di valutare attentamente tutte quelle misure che possono pregiudicare la ripresa e le possibilità di crescita, una volta terminata l’emergenza. “Appare infine importante, in generale, che vi sia piena consapevolezza delle implicazioni che alcune misure dettate oggi dall’emergenza potranno avere sulla struttura competitiva della nostra economia in un prossimo futuro, quando sarà fondamentale recuperare il più rapidamente possibile il terreno perduto durante il faticoso periodo di quarantena” conclude l’Autorità.

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