Processo Apple-Samsung: chi fuma crack, chi rischia milioni

Il giudice che presiede la causa Apple contro Samsung chiede agli avvocati dell'accusa se hanno fumato crack dopo avere preso atto di 75 pagine di obiezioni alle deposizioni dei testimoni di Samsung, e della richiesta di chiamare a deporre altri 22 testi a confutazione a 25 ore dalla chiusura del processo. Intanto la sud coreana rifà i calcoli: in caso di sconfitta dovrebbe pagare solo 518 milioni di dollari.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Questa sera si dovrebbe chiudere il dibattimento in aula fra Apple e Samsung, per il quale è prevista la sentenza il prossimo martedì. Ieri il giudice Lucy Koh ha dato 25 ore di tempo ai due contendenti per le testimonianze conclusive e le arringhe di chiusura, e Apple ha cercato di approfittarne mandando su tutte le furie il magistrato.

Il giudice Koh ieri ha perso le staffe con l'avvocato di Apple

L'azienda di Cupertino ha infatti presentato 75 pagine di obiezioni alle testimonianze di Samsung con la richiesta di far deporre altri 22 testimoni a confutazione. "Volete che io passi in rassegna 75 pagine stasera? Quando, a meno che non fumiate crack, si sa che questi testimoni non saranno chiamati a testimoniare?" ha sbottato la Koh, che ha poi urlato all'indirizzo dell'avvocato di Apple Michael Jacobs "chi sta per chiamare tutti questi testimoni quando si hanno meno di quattro ore?".

La pressione di un processo pubblico fra due colossi dell'hi-tech sta avendo i suoi effetti collaterali e man mano che il verdetto si avvicina gli avvocati cercano di tirare il più possibile la corda per recuperare terreno sugli avversari. Evidentemente con il giudice Koh questa tattica è fallimentare. Oltre tutto l'esposizione mediatica del dibattimento è a livelli storici, tanto che ormai sono attive delle vere e proprie fazioni sui social network: il rimbrotto di ieri ha avuto l'effetto di una Ola su Twitter, dove i fan di Samsung hanno fatto il tifo per il magistrato esortandola a "buttarli fuori" (riferito a Apple).

Se Samsung fosse sconfitta vorrebbe pagare solo 518 milioni

L'avvocato di Apple ha risposto pacatamente che non intende appesantire il tribunale, non dopo avere puntualizzato che non fuma crack. Il giudice ha minacciato di comminare una multa nel caso scoprisse che nella lista dei testi per l'accusa ci siano persone che non sono indispensabili ai fini della conclusione del processo.

Il siparietto è stato preceduto da una sola deposizione davvero interessante: quella di Michael Wagner, un esperto ragioniere chiamato da Samsung per contestare il conteggio dei danni presentato per Apple da Terry Musika.

Il consulente della sud coreana ha spiegato che Apple ha sopravvalutato i margini di profitto per i prodotti mobili della concorrente. Wagner ha infatti testimoniato che i profitti di Samsung sui prodotti venduti negli Stati Uniti ammontano al 12 per cento del fatturato, ossia a circa 518,7 milioni di dollari. Una valutazione decisamente più modesta rispetto a quella del perito di Apple, che aveva fatto i calcoli su profitti del 35,5 per cento degli 8,16 miliardi dollari di fatturato di Samsung negli Stati Uniti.

Wagner reputa inoltre che il collega Musika si sia dimenticato di includere nei conti molti dei costi di Samsung, fra cui il marketing, la produzione e la ricerca. Inoltre, altri due altri esperti finanziari portati alla sbarra da Samsung hanno esposto il conto dei danni che dovrebbe pagare Apple nel caso in cui fosse riconosciuta la violazione dei suoi brevetti sulle connessioni 3G: 421,8 milioni di dollari.