Produzione iPad in fiamme: sessanta feriti alla Pegatron

Un'esplosione dovuta alla combustione della polvere di alluminio in un'impianto di Pegatron in cui si realizzano i case degli iPad ha portato al ferimento di 61 persone. Si ripropone il problema della sicurezza sul lavoro negli stabilimenti tecnologici cinesi.

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a cura di Manolo De Agostini

Nei giorni scorsi nello stabilimento di Ri Teng Computer Accessory, azienda controllata da Pegatron Corporation (che realizza componenti per Apple, HP, Dell e Asus), si è verificata un'esplosione in cui sono rimaste ferite 61 persone.

La causa dello scoppio sembra riconducibile alla polvere di alluminio, materiale di scarto tipico della produzione di vari dispositivi. Neanche a farlo apposta, l'incidente è avvenuto sulla linea che si occupa di rifinire i case degli iPad di Apple. Purtroppo si tratta di un materiale che se trattato (come sembra) può essere infiammabile che, se gestito con poca cura, può portare a gravi episodi come quello di cui vi stiamo parlando.

Un evento molto simile si era verificato a maggio presso Foxconn e in quel caso c'erano stati addirittura dei morti (Esplosione Foxconn, morti e feriti, urge più sicurezza). Secondo l'organizzazione non-profit China Labor Watch, che si occupa di diritti dei lavoratori, ventitré dei sessantuno feriti sono stati ricoverati in ospedale e il governo del distretto di Songjiang ha già istituito un comitato investigativo e avviato le indagini.

"Secondo NetEase c'era molta polvere di alluminio nell'impianto, ma i lavoratori non erano consapevoli del potenziale pericolo prima dell'esplosione. Entrambe le fabbriche stavano espandendo la loro capacità produttiva e cercando di ottenere più ordini quando si sono verificati gli scoppi", scrive China Labor Watch nel suo comunicato stampa.

L'organizzazione punta il dito contro i seri problemi nella catena di fornitori Apple. "Abbiamo comunicato con diversi di loro in Cina nella speranza che migliorassero le condizioni di lavoro degli operai. Tuttavia, alcuni manager degli impianti ci hanno detto che l'azienda di Cupertino ha un controllo sistematico sulle operazioni degli impianti dei fornitori. Questi devono acquistare i materiali grezzi da aziende precise. Il design e la linea di assemblaggio inoltre devono essere approvati dal prestigioso cliente. Perciò le aziende hanno poco potere per fare cambiamenti nella produzione e nella gestione degli impianti".

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Insomma, un mare di scuse. Perché se è noto che la casa di Cupertino cura in modo ossessivo l'assemblaggio dei propri prodotti e richiede volumi di produzione molto elevati, le fabbriche cinesi non possono ignorare la gravità della questione, perché hanno la responsabilità maggiore, in quanto accettano commesse che potrebbero non riuscire a rispettare per non perdere il cliente.

"Stiamo lavorando con Pegatron per capire le cause di questo incidente", ha commentato Carolyn Wu, portavoce di Apple, "Il nostro pensiero va alle persone che sono rimaste ferite a Songjiang". Apple in passato aveva già chiesto pubblicamente ai partner di fare passi avanti sul fronte della sicurezza.

Il problema però, nonostante le rassicurazioni d'interventi di vario genere, sembra ripresentarsi periodicamente. E questo non deve succedere, che riguardi qualsiasi società. Auspichiamo che le aziende produttrici, insieme ai partner cinesi che effettivamente realizzano i dispositivi, cambino totalmente politica in materia di sicurezza sul lavoro. Un appello che avevamo già fatto in passato, ma che purtroppo è caduto nel vuoto.