Quip, il Word del futuro è già qui: libertà e partecipazione

Lavorare insieme a un documento di testo è una cosa normale, ma non è facile farlo con gli strumenti attuali. Soprattutto per chi vuole farlo con il tablet o lo smartphone. Quip cerca di risolvere il problema, con un'applicazione nuova e convincente.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Quip arriva oggi anche in Italia, dopo una manciata di settimane dal lancio commerciale negli Stati Uniti. Si tratta di un'applicazione pensata per la produzione, la modifica e la condivisione di documenti di testo in tempo reale. Vuole quindi essere un'alternativa a Microsoft Office 365 e a Google Docs, e punta sulla semplicità e l'efficacia, soprattutto con smartphone e tablet.

"La semplicità e la più alta delle sofisticazioni" è l'aforisma, attribuito a Leonardo, che sembra aver ispirato Bret Taylor e Kevin Gibbs, che hanno unito le esperienze maturate in FriendFeed, Google App Engine, Google Suggest, Facebook. Bret Taylor ci ha concesso un'intervista, per capire meglio come Quip può sfidare i giganti dei programmi da ufficio.

"I nostri concorrenti sono concentrati su piattaforme e approcci tradizionali (Microsoft) o sul Web (Google). Noi abbiamo voluto creare un buon prodotto che funzioni al meglio su dispositivi mobile. Questa è la nostra scommessa", ci ha detto il fondatore dell'azienda, che oggi - un anno dopo la sua nascita - impiega già dodici persone.

L'idea alla base di Quip è semplice: ci sono sempre più persone che vogliono usare smartphone e tablet anche per creare e condividere documenti, ma non esistono sistemi facili per farlo. O l'interfaccia non è soddisfacente, o la sincronia non è abbastanza veloce, o non si riesce a capire bene se qualche collega ha applicato una modifica.

Ecco, Quip può risolvere tutto questo. E nella nostra (brevissima) prova si è dimostrato all'altezza delle promesse. I documenti si possono gestire via Web, oppure con le applicazioni per iPad e iPhone. C'è anche quella per Android, al momento in via di perfezionamento.

Una volta creata una cartella si possono aggiungere altri utenti per la condivisione dei documenti contenuti, e per ognuno di essi ci sarà una specie di chat dedicata. Questa non serve solo per scambiarsi messaggi, ma anche per tenere traccia delle modifiche effettuate: ogni cambiamento, infatti, si riflette come messaggio.

"Un aspetto interessante del nostro prodotto sono le notifiche push, così chi lavora sul documento sa sempre cosa succede in tempo reale. Questo è qualcosa che gli altri non hanno", specifica Taylor. "Un altro esempio (di ciò che offriamo in più, NdR) è che Quip funziona bene anche offline, senza generare conflitti. Può sembrare una piccola cosa, ma la nostra tecnologia funziona in modo molto diverso rispetto a ciò che fanno gli altri".

E in effetti la nostra esperienza conferma quanto suggerisce Taylor. Se si condividono uno o più file con altre persone, che si scelga Google Docs, Office 365 o Dropbox, qualche problemino qua e là salta sempre fuori. Quip, invece, sembra metterci al sicuro da questo tipo di seccatura.

"Ci è voluto circa un anno per farlo", spiega Taylor, aggiungendo che per l'infrastruttura cloud hanno scelto Amazon come fornitore. Il risultato è un sistema davvero molto veloce: nella nostra breve prova, abbiamo notato che le modifiche fatte da un utente comparivano sull'iPhone dell'altro entro pochi secondi. Nessun rischio, inoltre, che un cambiamento passi inosservato.

I creatori di Quip, sempre in nome della semplicità e dell'uso con tablet e smartphone, hanno scelto un'interfaccia spartana, priva anche delle più comuni funzioni di formattazione per il testo, eccetto alcune. Abbiamo chiesto a Taylor spiegazioni, e ci ha detto che "gli utenti ce le chiedono, quindi non posso dire che non ne sentano la mancanza. Ma ci chiedono con più insistenza funzioni di condivisione ancora migliori e più avanzate, come per esempio i commenti".

Bello, ma quanto costa? Quip è gratis per l'utente privato, senza limiti di spazio. Per le aziende con più di cinque dipendenti invece costa dodici dollari al mese per utente, e stando a Taylor il successo commerciale di Quip per ora è "maggiore di quanto ci aspettassimo". Comunque l'offerta è disponibile da solo tre mesi, e Taylor ha preferito non condividere dettagli sull'argomento.

Quanto alla compatibilità e all'integrazione con altri servizi, Quip per ora offre solo la possibilità di esportare i documenti creati in formato PDF, da usare per un'eventuale stampa su carta. Entro la fine dell'anno sarà però possibile anche scaricare i file in formato Microsoft Word, e in futuro - non si sa quando - dovrebbero arrivare anche l'integrazione con Dropbox, SkyDrive e servizi simili.

"In ogni caso ci stiamo concentrando soprattutto sul dare alle persone un potente strumento per la collaborazione online in tempo reale", ha sottolineato Taylor, lasciandoci intendere che ogni altro aspetto è secondario.

Avete creato Quip con l'idea di farvi comprare in futuro da qualcuno dei grandi nomi del settore? Alla nostra ultima domanda Taylor ha dato una risposta non proprio definitiva. "Vogliamo restare indipendenti, abbiamo fatto la nostra scelta perché crediamo che sia un mercato importante, con gente che vuole avere il lavoro fatto. La sfida maggiore sarà differenziarsi rispetto ai grandi e convincere clienti che hanno usato lo stesso prodotto per anni", ci ha detto.

Quip secondo noi è un ottimo prodotto, e non ci stupirebbe se tra qualche tempo Google, Microsoft, o persino Apple facessero un'offerta. A quel punto vedremo se e quanto l'azienda vuole restare indipendente.