Schermo, audio e autonomia

Galaxy Note 4 si riconferma il top tra i phablet, ma non rivoluziona, migliorando semplicemente quello che era il Note 3.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Schermo, audio e autonomia

Una diagonale di 5.7" per una risoluzione di 2560x1440 pixel porta la densità pixel oltre la barriera dei 500 PPI. Un numero decisamente elevato, che rappresenta un incremento del 33% rispetto al Note 3. La domanda da porsi è se si vede questo miglioramento, e vale la risposta che ho già dato nella recensione del G3: confrontando i due prodotti, uno affianco all'altro, la differenza si vede. Ma nel mondo reale lo schermo del Note 3 era già talmente definito che non sentivo la necessità di qualcosa di ancora superiore. Tuttavia se una tecnologia migliore non crea difetti, allora perché non desiderarla? In questo caso abbiamo uno schermo migliore, le prestazioni non sono peggiori grazie al nuovo Sanpdragon 805, quindi il risultato finale è un prodotto migliore.

Spazio RGB

Per quanto riguarda le qualità cromatiche, come ogni schermo OLED la copertura dello spazio colore va ben oltre il 100% dello spazio sRGB, ma ancora una volta ci troviamo di fronte a colori carichi e lontani dalla realtà. È però possibile renderli più naturali grazie ad alcuni opzioni che si ritrovano sotto il menù "schermo". Per quanto concerne la luminosità, 360 cd/m2 è un valore più che soddisfacente per uno schermo OLED. All'esterno si vede bene e l'angolo di visione è elevato. Tirando le somme, è certamente un schermo buono.

Questa è però una buona occasione per una riflessione. Oggi per i prodotti di fascia alta è quasi impossibile trovarsi di fronte a schermi che non siano definibili "più che buoni". Non appena la risoluzione Full HD diventerà uno standard per tutta l'industria, sarà sempre meno interessante spendere parole sulla qualità degli schermi. È quindi probabile che per gli smartphone di fascia alta dedicherò sempre meno tempo per l'analisi, poiché le differenze diventano via via infinitesimali e, soprattutto a occhio nudo, le differenze saranno inesistenti.

 

Con un valore di 73.1 dB, la potenza dell'altoparlante lo posiziona nella parte alta della classifica. Quindi offre un buon volume se usate spesso il vivavoce, ma quanto a qualità purtroppo non c'è alcun passo avanti. Inoltre Samsung ha adottato ancora un posizionamento posteriore, niente a che vedere rispetto al doppio altoparlante stereo frontale.

Con un valore di 11 ore e 18 minuti, non è lo smartphone che oggi offre l'autonomia maggiore, ma considerando la piattaforma veloce e la risoluzione elevata dello schermo, il risultato non è per niente male. Comunque potrete usarlo ben oltre la giornata lavorativa.

 

Vi ricordo che il nostro test si compone di un mix di attività, cioè navigazione web su Wi-Fi, navigazione 3G, visualizzazione di video, chiamate, ascolto di musica e videogiochi, in sessioni da 30 minuti, intervallate da sessioni di stand by sempre da 30 minuti. La connettività 3G è sempre accesa ed è attiva la sincronizzazione. Lo schermo è regolato a 200 cd/m2. Questo rappresenta un test intensivo, con un uso più leggero la batteria dura più a lungo, ma è importante considerare un valore con uno scenario reale, che si avvicina all'autonomia minima.