Software da rivedere

Huawei P8 lite è uno smartphone relativamente economico che punta su un buon rapporto tra prezzo e prestazioni. La piattaforma hardware è sufficiente, e il design non è male, come i materiali.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Software da rivedere

Il software del P8 lite è lo stesso del P8, quindi Android in versione 5.0 con interfaccia EMUI 3.1 (nel momento della prova). Ne abbiamo parlato in maniera approfondita nel test del P8, quindi vi riproponiamo qui un estratto.

p8 skins

Invece del Material Design, l'interfaccia di Huawei unisce un po' di Android con alcune forti influenze di iOS. Non è una svergognata copia del software Apple, ma le similitudini sono piuttosto evidenti: scorrendo verso il basso si avvia la ricerca tipo Spotlight, con la stessa sfocatura dello schermo che vediamo sugli iPhone. Il suono dell'otturatore è altrettanto familiare, così come le cartelle in cui possiamo organizzare le applicazioni – in una griglia 3X3. Le onnipresenti icone arrotondate poi fanno pensare che Huawei si sia fortemente ispirata ad Apple.

Huawei d'altra parte merita un encomio per il gran numero di funzioni aggiuntive, molte delle quali piuttosto utili. Ci sono diversi trucchetti per sfruttare il software al meglio: per esempio, con una lunga pressione sul pulsante Overview (menu) si salta velocemente tra le ultime due applicazioni aperte. Far scorrere velocemente il dito sui pulsanti virtuali, a schermo, visualizza un'interfaccia più piccola ottimizzata per l'uso con una sola mano – con lo schermo che sostanzialmente si abbassa in un angolo affinché i vari elementi diventino più facili da raggiungere. Scorrendo verso il basso nell'applicazione Galleria si avvia velocemente una versione miniaturizzata dell'applicazione Fotocamera.

p8 google bugs

Ci sono molti elementi originali e ben fatti. Le applicazioni Huawei preinstallate assumono il colore dominante dello sfondo con un effetto a vetro smerigliato. EMUI 3.1 è fluida (a differenza della versione 2.3 che vedemmo sul P7), ed è visualmente coerente nonostante i molti temi supportati. Ce ne sono sei preinstallati che permettono di personalizzare il lock screen, lo sfondo, le animazioni e le icone. Al momento non è possibile installare temi aggiuntivi sul P8, ma non ci sorprenderebbe se questa possibilità arrivasse in futuro.

I temi del P8 danno una bella varietà di scelte, e questo in genere non è una brutta cosa. La scelta tuttavia è tra temi che sono tutti ugualmente eccessivi. La skin standard "Magazine" è criminalmente noiosa, mentre un'alternativa come "Ambilight" è infantile e sgargiante. L'unica piacevole alla vista è "New Born", che ha colori più chiari e una grafica più pulita.

Ogni tema ha un proprio set d'icone, non solo per le applicazioni Huawei ma anche per alcune app Google. Queste icone in genere sono arrotondate, nel tipico stile di Huawei, ma comunque basate sul vecchio design pre-Material di Android 4.x. Per esempio abbiamo le vecchie icone di Gmail, Google Play Music e Play Movies sul P8, finché Huawei non deciderà di aggiornare le proprie skin. La maggior parte dei temi si riassume nell'aggiunta di bordi arrotondati e sfondi colorati alle applicazioni di terze parti. Molto spesso il risultato è bruttino.

p8 22

E purtroppo questo è solo la prima delle azioni che esercita Huawei sull'ecosistema Google, il linguaggio di design di Android e le funzioni di Lollipop. Nell'attuale versione del P8 la maggior parte di Android 5.0 è nascosto dall'ingombrante interfaccia Huawei.

Le notifiche nel lock screen, per esempio, sono fatte alla maniera di Huawei, non quella di Google. C'è un menu d'impostazioni da dove possiamo scegliere quali applicazioni hanno accesso a queste notifiche, ma le applicazioni Google preinstallate sono assenti dalla lista. Ciò significa che non è possibile avere le notifiche di Gmail nel lock screen, o quelle di Hangouts. Inoltre non è possibile espandere le notifiche del lock screen come normalmente si fa con Lollipop, e saranno visualizzate solo se si usa il lock screen predefinito "Magazine" – un limite che non è spiegato da nessuna parte.

Al posto delle barre di stato colorate di Lollipop, Huawei blocca la barra superiore del P8 sul colore dello sfondo in tutte le applicazioni, e questo porta a contrasti molto forti se si usa uno sfondo che non sia nero. Inoltre il sistema di notifiche di Huawei non riesce a gestire bene notifiche multiple da Gmail e Hangouts, ma mostra tanto le singole notifiche dei messaggi e quelle combinate dei messaggi in attesa. Peggio ancora, l'area delle notifiche ombreggiata fa sì che le notifiche testuali da alcune applicazioni – ancora una volta parliamo di Gmail e Hangouts – risultino illeggibili perché il testo è grigio.

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I puristi di Android difficilmente manderanno giù questa situazione. È un peccato, perché con la giusta skin il software di Huawei non è affatto male. Se l'azienda riuscisse a integrare bene l'ecosistema Google nel proprio, il P8 potrebbe rappresentare un'alternativa davvero molto valida dal punto di vista del software. 

p8 6

Non è finita: c'è un altro fastidioso problema software, che avevamo già notato nell'Ascend Mate 7. Arrivano assillanti notifiche sulle applicazioni che stanno consumando energia in background, anche se il consumo di batteria non è un problema. Succede di continuo, ed è così insistente che gli utenti meno esperti potrebbero pensare che ci sia qualcosa che non va nel telefono.

C'è poi il sistema delle "Applicazioni protette", che richiede di approvare manualmente le applicazioni che possono continuare la propria attività quando lo schermo è spento. In teoria è un'ottima idea, perché da un maggior controllo sulle applicazioni che possono consumare di più la batteria. In realtà la microgestione delle costanti notifiche sulla batteria finisce per stressare, con un impegno che non andrebbe chiesto a un consumatore ordinario. Decidere cosa va autorizzato in background, e preoccuparsi di cosa usa energia quando lo schermo si spegne non è una cosa per l'utente, ma lavoro per il sistema operativo.

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È difficile evitare di pensare che questo telefono è stato progettato per il mercato cinese, dove i servizi Google non sono preinstallati, e dove è importante assicurarsi che le applicazioni (scaricate dalle fonti più variegate) non facciano cose strane.

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