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a cura di Saverio Alloggio

La parte software è affidata ad Android, purtroppo in versione 7.1.2 Nougat (avrei gradito la presenza nativa di Oreo). Meizu personalizza in maniera importante il robottino verde con la propria interfaccia denominata Flyme. Personalmente apprezzo molto l'aspetto grafico pensato dall'azienda cinese, estremamente orientato verso il material design. Si tratta comunque di aspetti molto soggettivi.

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Le funzionalità sono quelle che abbiamo ormai imparato a conoscere con la Flyme. Le possibilità di personalizzazione sono tante, il pulsante Home fisico può attivare azioni rapide (ad esempio, con un doppio click, si avvia la fotocamera). Il sensore biometrico è veloce e preciso nello sblocco.

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Da sottolineare infine come Meizu possa finalmente contare, di nuovo, sulla certificazione Google. Questo consente di avere pre-installati app e servizi dell'azienda di Mountain View, avendo dunque uno smartphone pronto all'uso "out-of-the-box".

Fotocamera

Sul retro Meizu ha posizionato una dual-camera, con sensore principale da 12 MP e obiettivo f/1.9, accoppiato a un secondo sensore da 5 MP con obiettivo f/2.0. Il tutto è coadiuvato da un flash composto da ben quattro LED con differenti tonalità. Insomma, sulla carta un comparto fotografico di buon livello, considerando il segmento di appartenenza.

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Gli scatti in diurna sono buoni, con l'effetto bokeh inevitabilmente esaltato dalla presenza del doppio sensore. La situazione cambia in notturna, quando subentra un evidente rumore nelle fotografie, con l'M6 Note che sembra essere in difficoltà nella gestione delle luci artificiali. Insomma, probabilmente l'ambito in cui più si percepisce il gap rispetto ai top di gamma.

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Particolarmente convincenti i selfie, almeno in condizioni di buona luminosità. Merito della fotocamera frontale da 16 MP, accoppiata al solito software ricco di funzionalità a cui ci ha abituati Meizu. Senza infamia e senza lode i video, che vengono girati fino alla risoluzione Full-HD a 30 FPS. In generale, un comparto fotografico promosso con la sufficienza.

Conclusioni

Al debutto sul mercato, Meizu M6 Note è stato posizionato a 299 euro. Una cifra di per sè contenuta considerando quanto offerto dallo smartphone, ma che doveva comunque confrontarsi con i diretti concorrenti, alcuni dei quali particolarmente agguerriti in questo segmento di mercato.

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Oggi però è possibile acquistare l'M6 Note a meno di 250 euro, un prezzo che restituisce un senso compiuto a questo dispositivo. Un prodotto che non delude nell'utilizzo quotidiano, ideale per chi è alla ricerca di uno smartphone affidabile, senza fronzoli. 

Certo, nella fascia media la scelta non manca, e i dispositivi validi sono tanti. Come spesso accade, è davvero una questione di gusti soggettivi rispetto alle sfumature che contraddistinguono uno smartphone piuttosto che un altro. Un segno evidente della maturità ormai raggiunta da questo segmento, in grado di insidiare sempre più quello dei top di gamma.