Dati del test e conclusioni

Abbiamo esplorato la città in compagnia di Pokémon GO, ecco le nostre impressioni sul titolo targato Nintendo-Niantic.

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a cura di Martina Fargnoli

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Dati del test e conclusioni

La prova su strada è stata effettuata con un Xperia Z3 Compact, un dispositivo con i suoi annetti alle spalle, ma non abbiamo notato particolari rallentamenti, crash o problemi critici legati allo smartphone, più la partecipazione del Fitbit Charge HR per controllare i chilometri macinati con un secondo dispositivo. Diciamo solo che se prendiamo per buona la misurazione del Fitbit, Pokémon GO è avaro nel conteggio e rosicchia qualche centinaio di metri.

La principale grande pecca, di cui il team è già a conoscenza e sta lavorando per sistemare, è il consumo eccessivo della batteria. Dopo 30 / 45 minuti avevamo già consumato il 20% della carica piena, senza contare il fatto che con 31 gradi fuori tenere in mano una stufa non è stato proprio il massimo. C'è un bel lavoro di ottimizzazione da fare. L'altra criticità riguarda l'instabilità e il sovraccarico dei server, ma come in precedenza, è un altro dei problemi noti.

Pokémon GO server

In questi giorni abbiamo passato molto tempo con il gioco, uscendo in diversi orari della giornata e perlustrando varie zone. In qualche sporadico caso rispetto al totale delle interazioni effettuate è capitato di vedere i Pokémon scomparire mentre cercavamo di catturarli, non venivano caricate le immagini relative ai Pokéstop o siamo rimasti bloccati alla schermata di combattimento dopo aver quasi battuto un capopalestra finendo per dover chiudere l'app e riavviarla manualmente perdendo il risultato raggiunto. Superata la frustrazione nell'ultimo caso, nel complesso non si sono presentati problemi gravi che hanno minato pesantemente l'esperienza di gioco.

Pokémon GO attualmente si basa molto sul modello portato avanti da Ingress, basato su fazioni e punti di controllo da conquistare e gestire con l'aiuto di controlli touch essenziali e precisi. Ciò potrebbe a primo impatto risultare destabilizzante per un giocatore incallito di Pokémon abituato a lottare e catturare mostriciattoli seguendo una precisa strategia costruita su statistiche, tipi di attacco e turni in cui elaborare le sue mosse.

L'aspetto collezionabile del gioco originale è però rimasto intatto, infatti il motore principale che ci spinge fuori all'aria aperta è lo stesso che in passato ci ha spinti in giro per Kanto, Johto e le altre regioni della saga: catturarli tutti. Il fan potrà vivere ciò che ha sempre sognato nella sua città natale, il novizio potrà avvicinarsi al mondo dei mostri collezionabili con un titolo facile e immediato da giocare.

Pokémon GO

La caccia è l'aspetto più positivo e divertente, non sapere mai se ci si sta addentrando in una zona ricca di Pokémon rari mantiene alta la suspense, così come la schiusura a sorpresa delle uova dopo aver percorso un certo numero di chilometri mantiene alto l'interesse. Le lotte sono al momento l'aspetto più debole e l'impossibilità di comunicare con un sistema interno con altri compagni di team penalizza il gioco di squadra.

È prematuro parlare di longevità e di quanto potrà durare il titolo. Sicuramente l'effetto nostalgia sta giocando un ruolo molto forte nel riavvicinare i giocatori al brand e buona parte del suo successo sarà decretato anche da quanti sceglieranno di impegnarsi a lungo con il progetto.

Dal canto suo Niantic non è sorda alle richieste dei giocatori ed è consapevole che il gioco avrà bisogno di un supporto che lo faccia evolvere sempre più e gli dia una fisionomia diversa da Ingress e più vicina all'universo di Game Freak, vagliando soluzioni per un comparto multiplayer che faccia incontrare in modo più attivo gli allenatori e introduca funzioni fondamentali per la serie come gli scambi.