Redmi Note 8 Pro recensione: la fascia media ha un nuovo protagonista

Recensione Redmi Note 8 Pro, smartphone Android basato sul processore MediaTek Helio G90T. Arriva in Italia a 259 euro con 6 Gigabyte di RAM.

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a cura di Saverio Alloggio

Xiaomi si è assunta un duplice rischio con il Redmi Note 8 Pro: da una parte infatti avrebbe potuto creare un rivale interno al Redmi Note 7, uno degli smartphone più venduti del 2019; dall'altra avrebbe potuto creare ulteriormente confusione in un catalogo prodotti già di per sé complesso. L'azienda cinese è però riuscita a realizzare un dispositivo assolutamente sensato, che va a presidiare una precisa fascia di prezzo (quella tra i 200 e i 300 euro) senza entrare in diretta concorrenza con il Redmi Note 7.

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Non siamo dunque difronte a un'evoluzione del Redmi Note 7, bensì a uno smartphone differente, con una scheda tecnica migliore. Il quantitativo di RAM infatti sale a 6 Gigabyte, la memoria interna può toccare i 128 Gigabyte, le fotocamere posteriori diventano 4. Tutti elementi che contribuiscono a offrire un'esperienza utente di ottimo livello, che certificano, se ma ce ne fosse bisogno, l'assoluto dominio di Xiaomi in questi segmenti.

Il processore MediaTek convince

Uno degli aspetti che ha fatto maggiormente discutere di questo Redmi Note 8 Pro è senza dubbio il processore. L'azienda cinese ha infatti deciso, per il modello in questione, di abbandonare i SoC Snapdragon di Qualcomm per abbracciarne uno MediaTek, in particolare l'Helio G90T. Si tratta di un chip a 12nm con architettura octa-core che, al di là di ciò che recita la carta, offre delle prestazioni assolutamente convincenti.

Nell'utilizzo quotidiano infatti lo smartphone è sempre veloce e fluido, senza tentennamenti. Molto buona la dissipazione del calore - difficile percepirlo dalla scocca - e sorprendentemente anche le performance grafiche sono buone. Da questo punto di vista, i processori MediaTek hanno sempre mostrato il fianco rispetto agli Snapdragon, eppure la GPU Mali-G76 è riuscita a non farmi rimpiangere le Adreno. Insomma, la piattaforma hardware funziona bene e i 6 Gigabyte di RAM fanno il resto.

Ottime notizie anche dall'autonomia. Con il mio utilizzo (misto tra LTE e Wi-Fi, 2 account mail in push, centinaia di notifiche dai social ed app di messaggistica istantanea, oltre 2 ore di telefonate), sono riuscito a coprire 28 ore lontano dalla presa elettrica a fronte di 7 ore di schermo accesso. Insomma, con un utilizzo più blando, non è utopistico pensare di poter coprire due giorni senza ricaricarlo. Risultati davvero eccellenti.

In più c’è la ricarica rapida – con caricabatterie apposito incluso in confezione – e la connettività è completa: Bluetooth 5.0, Wi-Fi ac dual-band, radio FM, jack audio da 3.5 mm, porta USB-C, NFC. Non manca inoltre il supporto Dual-SIM, ma in questo caso bisogna rinunciare all’espansione di memoria.

Display grande, comparto fotografico versatile

La parte frontale del Redmi Note 8 Pro è occupata, in buona parte, da un display da 6,53 pollici, interrotto solo da un notch a goccia che ospita la fotocamera frontale. Si tratta del solito pannello IPS LCD di cui Xiaomi fa un ampio utilizzo in questa fascia di prezzo, in grado di offrire una buona esperienza visiva in praticamente qualsiasi condizione, anche all'aperto. Ottimi gli angoli di visuale così come la resa cromatica, mentre i contrasti sono certamente lontani dagli schermo OLED e AMOLED.

La risoluzione pari a 1.080 x 2.340 pixel è più che adeguata per godersi i contenuti multimediali. Lo schermo è inoltre protetto da un vetro Gorilla Glass 5, che dovrebbe dunque offrire una particolare protezione contro urti e cadute accidentali. Le cornici, pur ridotte, sono comunque presenti e, pur non donando un design particolarmente accattivante al Redmi Note 8 Pro, eliminano il fastidioso fenomeno dei tocchi involontari sullo schermo.

L'ergonomia di questo smartphone mostra comunque luci e ombre. Poco da dire infatti sulla qualità costruttiva, con la scocca realizzata in vetro lucido e la cornice laterale in policarbonato: tra le mani si percepisce un'ottima sensazione di solidità. Di contro però il dispositivo risulta scivoloso, è impossibile da utilizzare con una sola mano e il modulo fotografico posteriore è particolarmente sporgente, tanto da rendere instabile il Redmi Note 8 Pro quando lo si poggia su di un piano.

I pulsanti fisici (volume e accensione) sono comunque perfettamente raggiungibili, così come il sensore per le impronte digitali, sul quale Xiaomi ha operato una scelta quasi "retrò". È infatti posizionato sulla parte posteriore, subito al di sotto del modulo fotografico, funziona bene, anche se, di tanto in tanto, ha mostrato qualche incertezza, in termini di velocità, nello sblocco del dispositivo.

Sul retro ci sono quattro fotocamere: sensore principale da ben 64 Megapixel f/1.9 da 26 mm (si tratta dell’ormai famoso sensore realizzato da Samsung in collaborazione proprio con Xiaomi) coadiuvato da un secondo grandangolare da 8 Megapixel (f/2.2, 13 mm), da uno per le macro da 2 Megapixel e da un sensore di profondità sempre da 2 Megapixel. Insomma, una configurazione che offre tanta versatilità di utilizzo.

Le immagini sono di buon livello in diurna, con un alto livello di dettaglio catturato nelle macro. In notturna subentra un po' troppo rumore digitale, coerente comunque con la fascia di prezzo di appartenenza. In generale, è un comparto fotografico che mi è piaciuto, a mio parere un piccolo passo avanti rispetto a quello del Redmi Note 7. Discorso analogo per la fotocamera anteriore da 13 Megapixel, mentre i video possono essere registrati fino alla risoluzione 4K a 30 fps, senza infamia e senza lode.

Conclusioni: chi dovrebbe acquistarlo?

Nel caso foste alla ricerca di uno smartphone e aveste un budget compreso tra 200 e 300 euro, dovreste certamente prendere in considerazione questo Redmi Note 8 Pro. Per acquistarlo servono 259 euro (6 GB di RAM, 64 GB di memoria), che diventano 299 euro per la variante da 6 GB di RAM e 128 GB di storage. Cifre oggettivamente contenute rispetto a quanto offerto.

Potremmo essere difronte all'ennesimo best buy di Xiaomi che, peraltro, potrà serenamente convivere con il Redmi Note 7. Quest'ultimo infatti continua a rivolgersi a tutti coloro che non possono andare, per scelta o esigenza, al di sopra dei 200 euro. Come sempre la parola passa al mercato, ma l'azienda cinese sembra aver fatto di nuovo centro.