Ricarica wireless universale: un chip per tutti gli standard

Si chiama BCM59350 il nuovo chip di Broadcom che permetterà di ricaricare smartphone e altri dispositivi mobile senza fili senza badare allo standard usato.

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a cura di Manolo De Agostini

La ricarica wireless è una tecnologia ancora poco diffusa nel mondo dei dispositivi mobile. Le cause sono molteplici ma una delle principali è sicuramente la presenza di più standard. Wireless Power (A4WP), Power Matters Alliance (PMA) e Wireless Power Consortium (WPC) sono i tre consorzi che si sfidano con altrettante tecnologie - Rezence, PMA e Qi - che però mirano a centrare un unico obiettivo: mandare in pensione i caricabatterie tradizionali.

Non è chiaro quale tra questi standard si affermerà alla fine (Qi sembra in vantaggio), ma finché la situazione non sarà chiara non potremo vivere in un mondo dove il wireless charging è un dato di fatto. In attesa che l'industria decida quale strada imboccare, Broadcom tenta di mettere d'accordo tutti con un nuovo chip (Power Management Unit, PMU) chiamato BCM59350 che rende il dispositivo compatibile con tutte queste tecnologie.

Si tratta insomma di una soluzione universale che potrebbe dare un bell'impulso al mercato. Secondo Ryan Sanderson, analista di IHS iSuppli, la domanda di prodotti ricaricabili senza fili crescerà esponenzialmente nei prossimi cinque anni. "Prevediamo che il numero di dispositivi distribuiti annualmente in grado di caricarsi senza fili crescerà come valore da oltre 50 milioni di dollari nel 2014 a 900 milioni nel 2018. Quell'anno il mercato combinato di ricevitori e trasmettitori wireless toccherà 8,5 miliardi di dollari".

Stando a quanto affermato da Broadcom, il chip ha un'efficienza AC/DC dell'88% e offre fino a 7,5 watt anziché i tipici 5 watt, velocizzando i tempi di ricarica rispetto ai classici caricatori USB o quelli a parete. La soluzione dell'azienda statunitense ha anche una modalità Boost che le consente di funzionare con una tensione inferiore del 50% rispetto ai comuni standard. I primi campioni del chip sono già nelle mani di clienti selezionati, a quando negli smartphone e nelle stazioni di ricarica?