Rogna Antitrust per Google e il Nexus rischia grosso

Dopo l'antitrust europeo, anche l'ente statunitense che vigila sulla concorrenza ha preso di mira Google. Sarà analizzata la gestione dei brevetti fondamentali a partire dalle denunce di Apple e Microsoft. Viene messa inoltre in discussione la legittimità dei processi indetti da Motorola prima dell'acquisizione, e ora portati avanti da Google.

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a cura di Elena Re Garbagnati

L'antitrust statunitense ha preso nuovamente di mira Google: ha aperto le indagini per determinare se con l'acquisizione di Motorola stia ostacolando l'innovazione nel mercato della telefonia mobile, rifiutando di concedere in licenza alcuni brevetti fondamentali ai suoi concorrenti. Il riferimento è alle licenze FRAND (Fair, Reasonable, and Non-Discriminatory Terms) di proprietà di Motorola, che dovrebbero essere cedute a prezzi equi e ragionevoli a chiunque le chieda.

L'antitrust statunitense prende di mira Google (di nuovo)

I sospetti sono scaturiti dalle denunce depositate da Microsoft e Apple, che hanno già avviato due indagini formali contro Motorola Mobility da parte dell'Antitrust europea. La Federal Trade Commission ha emesso una notifica di indagine civile, l'equivalente di un mandato di comparizione, all'indirizzo dell'azienda di Mountain View, di Microsoft e di Apple. In dettaglio, verranno approfondite le accuse di Microsoft che hanno portato addirittura molti parlamentari del Congresso a scendere in campo per difendere l'Xbox 360 e quelle di Apple secondo cui Motorola aveva chiesto royalty pari al 2,25% sulle vendite di iPhone 3G, iPhone 3GS, iPhone 4 e per tutti gli iPad con connettività 3G.

Secondo le fonti di Bloomberg l'FTC ha anche l'obiettivo secondario di indagare sulla legittimità della decisione di Google di portare avanti i contenziosi avviati da Motorola Mobility quando non era ancora stata acquisita da Google, come per esempio quello già citato della console di Microsoft. Niki Fenwick, portavoce di Google, è apparso rilassato quando ha liquidato la faccenda dicendo che l'azienda "prende gli impegni FRAND molto sul serio quindi sarà felice di rispondere a qualsiasi domanda".

La situazione però sembra essere tale da necessitare di un chiarimento che plachi le preoccupazione delle "agenzie antitrust di tutto il mondo sul problema dei brevetti, che è particolarmente importante nel momento in cui si riferisce alle tecnologie mobili", come ha spiegato Bert Foer, presidente dell'American Antitrust Institute di Washington e forte sostenitore dell'applicazione pedissequa della normativa antitrust.

Il Galaxy sotto accusa

Intanto continuano gli scontri in tribunale sotto l'egida della guerra dei brevetti. Il giudice Lucy Kohn della Corte Distrettuale degli Stati Uniti ha accordato a Apple un'ingiunzione preliminare che potrebbe vietare l'importazione negli Stati Uniti del Samsung Galaxy Nexus. Il provvedimento arriva pochi giorni dopo una decisine analoga per il blocco del Galaxy Tab 10.1. È scontato il ricorso di Samsung su entrambi i fronti, quindi per ora i provvedimenti non dovrebbero avere alcun effetto. Non sarebbe il caso che l'antitrust intervenisse anche per limitare queste scaramucce noiose?