Rovio, la software house di Angry Birds, licenzia 213 dipendenti

Dopo aver sfruttato a fondo il brand di Angry Birds facendolo approdare in ogni settore immaginabile, Rovio sta facendo i conti con un brusco declino che lo ha portato a licenziare be 213 dipendenti.

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a cura di Gabriele Castoro

Da qualche anno siamo abituati a videogiochi per smartphone e tablet che, comparsi dal nulla, riescono poi a conquistare le classifiche di Google Play ed App Store riuscendo a far sbancare gli sviluppatori.

Attualmente ad esempio stiamo assistendo al successo di Clash Of Clans che incassa 5 milioni di dollari al giorno, ma all'inizio del decennio in corso la vera padrona dei videogiochi mobile era Rovio grazie al popolare Angry Birds.

Grazie allo stravagante ed innovativo videogioco che era stato in grado di conquistare i fan con meccaniche e comandi di gioco semplici, la compagnia è cresciuta talmente tanto da mettere le mani in pasta anche in settori esterni a quello dei videogiochi.

Rovio

Mentre su Apple ed Android arrivavano numerosi spin-off, Rovio era anche nell'industria dell'educazione, nel settore dei libri di cucina e persino nei parchi divertimento. Non è un esagerazione se diciamo che Angry Birds è arrivato praticamente ovunque, dall'abbigliamento ai giocattoli e all'arredamento.

Ma come è ormai prassi in questi anni che consumano tutto sempre più velocemente, la popolarità ed il successo dei videogiochi mobile è qualcosa di effimero. Rovio ha iniziato il suo declino alla stessa velocità con la quale si è espanso il fenomeno virale di Angry Birds, e per questo motivo la grande azienda si è trovata costretta a licenziare 213 dipendenti.

Per il momento, Rovio tornerà a concentrarsi sui videogiochi nella speranza che Angry Birds 2 ed il nuovo film possano rinvigorirne l'immagine appannata.

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