Samsung ha risposto alle polemiche emerse ieri riguardo al difetto del Galaxy Note 5, che può danneggiarsi gravemente se per errore si ripone il pennino S Pen al contrario. La risposta dell'azienda è lapidaria: "raccomandiamo caldamente ai nostri utenti Galaxy Note 5 di seguire le istruzioni sul manuale".
Sul libretto in effetti è scritto chiaramente che l'azione descritta può danneggiare il dispositivo, e di sicuro chiunque compri un oggetto tanto costoso dovrebbe fare attenzione e trattarlo con cura cercando di evitare ogni possibile danno accidentale.
Gli incidenti però succedono e questo non è certo tra i più rari – andando a guardare i commenti alla nostra notizia di ieri, ci sono lettori che trovano la cosa assurda (non mi è mai capitato) e altri che la vedono invece come un fatto ordinario. Altri sottolineano che con il Note 3 e Note 4, nella stessa situazione, il dispositivo fa un po' di resistenza e ci si accorge dell'errore, mentre con il Note 5 il pennino entra anche al contrario senza alcuno sforzo – salvo poi danneggiare l'alloggio e compromettere il buon funzionamento del software.
Diversi osservatori hanno commentato la risposta di Samsung paragonandola a quella che diede Steve Jobs a proposito della ricezione dell'iPhone 4, quando cercò in qualche modo di dire che la colpa era di chi teneva il telefono nel modo sbagliato. Erano i giorni dell'antennagate, qualcuno di voi certamente se li ricorderà.
Con l'iPhone 4, accadeva che se si copriva una certa parte del telefono con la mano, in un'area a bassa copertura, la ricezione ne soffriva terribilmente. Come con il difetto del Galaxy Note 5, riprodurre il difetto non era difficile.
Se la risposta di Samsung e quella di Apple sono simili, c'è anche qualche differenza. Tenendo l'iPhone 4 "nel modo sbagliato" il telefono di certo non si rompeva, al massimo si chiudeva la chiamata in corso - fastidioso, certo, ma non bisognava andare in un centro riparazioni per risolvere.
Samsung ha il diritto di dare tutte le rispostacce che vuole, così come ce l'aveva Steve Jobs. Ma quello del Galaxy Note 5 resta un errore di progettazione, o perlomeno un'imbarazzante lacuna. Un buon design industriale infatti deve tenere in considerazione possibili errori da parte dell'utente, e far sì che i danni siano ridotti o nulli. C'è anche un nome per questo approccio, poka-yoke, che vuol dire fare progetti a prova di errore.
Si potrebbe contestare che è una cosa troppo difficile, irrealizzabile. Ma non così: i pennini esistono da anni, e le conseguenze di un inserimento errato sono state risolte da moltissimo tempo. Samsung avrebbe dovuto applicare questo semplice principio di design a quello che oggi è il loro prodotto di punta.
 | Galaxy Note 4 | |
 | Galaxy Note 3 |
Se non altro, Samsung potrebbe riconoscere di aver fatto un errore e riparare gratuitamente i dispositivi danneggiati. E non sarebbe male un aggiornamento software per includere avvisi e spiegazioni, dando per scontato che la maggior parte delle persone non legge il manuale: lo sanno loro e lo sappiamo noi, negarlo non ha senso. Sul Note 4 c'era una notifica nel caso s'inserisse il pennino al contrario, non sarebbe male averla anche sul Note 5. L'azienda ovviamente non è tenuta a fare nulla, ma ha l'occasione di mostrare un buon approccio verso i propri clienti; la coglierà?