Dal quarto trimestre gli sviluppatori potranno usare tutti e gli otto core dei system on chip Samsung Exynos 5 Octa contemporaneamente. L'ha annunciato l'azienda sudcoreana, rilevando che questa novità è frutto di una soluzione chiamata Heterogeneous Multi-Processing (HMP).
I chip Exynos 5 Octa presentati sinora - nome in codice 5410 e 5420 - integrano quattro core Cortex-A15 per occuparsi dei carichi più pesanti e altrettanti Cortex-A7 per le operazioni di routine che svolge uno smartphone o un tablet. Tale configurazione è stata giustamente definita 4+4, perché i due gruppi non operano mai simultaneamente. Questa separazione non ci sarà più.
"HMP", afferma Samsung, "è il modello d'uso più potente per la tecnologia ARM Big.LITTLE, perché permette di usare tutti i core fisici nello stesso momento. I thread software con priorità elevata o un'alta intensità di calcolo possono essere allocati ai core Cortex-A15, mentre i thread con minore priorità saranno gestiti dai core Cortex-A7".
Insomma non più una separazione dei carichi in base al tipo di operazione svolta - lettura email, giochi 3D o altro - ma qualcosa di più intelligente e avanzato, che lavora più sui singoli thread. Teoricamente il tutto dovrebbe offrire benefici sia sul fronte prestazionale sia su quello dei consumi, ma c'è un però: l'implementazione software, che assume un ruolo essenziale. Bisogna quindi sperare che tutto sia stato fatto a dovere.
Non è chiaro al momento se HMP interesserà solo l'ultimo Exynos 5 Octa, il modello da 5420 presente in alcune varianti di Galaxy Note III e Note 10.1 2014 Edition, oppure anche la precedente versione 5410. L'Exynos 5 Octa 5420 ha frequenze più alte della versione 5410 e una GPU Mali che sostituisce la PowerVR di Imagination Technologies. C'è anche la possibilità che il tutto richieda una revisione del chip, ma nel momento in cui scriviamo Samsung non ha ancora fatto chiarezza, e sembra che HMP possa essere implementato con un semplice aggiornamento firmware.