Samsung Galaxy con Android 4.4: addio benchmark falsati?

Secondo alcuni test l'aggiornamento ad Android 4.4 dei terminali Galaxy eliminerebbe alcune ottimizzazioni studiate ad hoc per gonfiare i punteggi con popolari benchmark.

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a cura di Manolo De Agostini

Sembra che in casa Samsung abbiano riacquistato il lume della ragione, rimuovendo con l'aggiornamento a KitKat le ottimizzazioni che gonfiavano anche fino al 20% i punteggi dei benchmark. Un comportamento che avevamo visto diverso tempo fa e secondo cui quando l'utente avviava un'applicazione di test specifica, il terminale forzava i core del SoC a operare al massimo, fino a quando il test non veniva concluso.

Un comportamento scritto nel codice, non solo del prodotto di Samsung ma anche di altri terminali concorrenti, tanto che alcuni sviluppatori di benchmark adottarono delle contromisure o, come Futuremark, misero al bando determinati prodotti eliminandoli dalle classifiche.

Secondo i nuovi test pubblicati da Arstechnica sulle versioni USA del Galaxy S4 e del Note 3 equipaggiate con Android 4.4 tale comportamento sembra svanito. Samsung avrebbe infatti rimosso tutto il codice responsabile dei punteggi gonfiati, modificando di conseguenza il comportamento del chip: se con Android 4.3 tutti i core del SoC acceleravano alla massima frequenza, con KitKat lo stesso tipo di carico è gestito come se fosse una normale applicazione.

I punteggi dei vari test confermano tale cambiamento, con i risultati di Geekbench 3 ottenuti sul Galaxy S4 con differenti versioni di Android che fanno emergere come la versione 4.3 aumenti artificiosamente le prestazioni, soprattutto nel test multi-core. La tabella qui sotto mostra inoltre che la versione 4.4.2 raggiunge risultati leggermente superiori alla 4.2.2, ma forse è dovuto a una diversa gestione dei consumi e delle prestazioni sulla nuova versione più che a qualche modifica nascosta difficile da scovare.

Versione Android Punteggio Single-core Punteggio Multi-core
4.2.2 660 1812
4.3 682 2114
4.4.2 674 1913

Samsung sembra quindi tornata sui propri passi, e questo non può che farci piacere (anche se attendiamo la conferma con il Galaxy S5). Di fondo c'è una questione di principio: appurato che la maggior parte dei consumatori non sa che cosa c'è dentro uno smartphone, quindi di certo non guarda i test, andare a falsare dei punteggi crea problemi in primis alle redazioni che devono testare i prodotti e dare un'informazione più corretta possibile, e secondariamente a tutti quegli appassionati che a questi aspetti ci buttano l'occhio. Non sono molti, ma sono consumatori come gli altri, da rispettare e non ingannare.