Samsung potrebbe usare delle heatpipe per tenere sotto controllo la temperatura del Galaxy S7 ed evitare che il processore entri in throttling. A suggerirlo è la testata asiatica udn.com, riaccendendo così i timori riguardo problemi di surriscaldamento nel processore Qualcomm Snapdragon 820.
Il processore, presentato ufficialmente lo scorso agosto, secondo il produttore non presenta alcun problema termico. Tuttavia Qualcomm ha affermato e continua ad affermare la stessa cosa anche dello Snapdragon 810 - che è diventato famoso proprio per via dell'eccessivo calore.
Stando alle informazioni disponibili, non ufficiali, Samsung starebbe testando diverse alternative e la decisione non è ancora definitiva. Se l'ipotesi fosse fondata, però, significherebbe che lo Snapdragon 820 genera effettivamente tanto calore da richiedere un sistema di raffreddamento aggiuntivo.
Quanto all'idea delle heatpipe, non sarebbe una novità visto che Microsoft ha già adottato tale soluzione nei recenti Lumia 950 e 950 XL. Non li abbiamo ancora provati, ma per ora non sono emerse notizie riguardo a problemi termici, quindi è lecito un moderato ottimismo. Anche Sony, OnePlus e Xiaomi usano heatpipe su alcuni loro smartphone, ed è una risposta che sembra adeguata. Se anche Samsung seguirà questa strada, quindi, potremmo cominciare a considerare questo elemento come ordinario, esattamente come accade nel mondo dei PC.
Va poi ricordato che Samsung potrebbe usare per il Galaxy S7 tanto processori Qualcomm quanto il proprio Exynos 8890. Nessuno ci dice che le heatpipe si rendano necessarie proprio per quest'ultimo, anche se i recenti trascorsi di Qualcomm fanno pensare il contrario.
In ogni caso, ciò che conta è che alla fine arrivi nei negozi uno smartphone che funzioni sempre bene. Che dentro ci siano delle heatpipe o un laghetto con i pesci rossi, tutto sommato, non conta poi molto per la maggior parte delle persone.
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