Quel 10% di impiegati che Samsung avrebbe avuto intenzione di lasciare a casa potrà ancora dormire sonni tranquilli: stamani l'azienda è intervenuta direttamente e ha smentito tale indiscrezione. A parlare è stato un alto funzionario dell'azienda coreana che ha affermato che si tratterà solamente di un ricollocamento delle risorse, tutto qui.
Stando agli ultimi dati, Samsung offre lavoro a circa 320.000 dipendenti in tutto il mondo, e quasi 100.000 di essi sono in Corea del Sud. L'azienda, nonostante la smentita relativa ai licenziamenti, non ha fornito alcun dettaglio circa il numero dei dipendenti coinvolti in questa riorganizzazione dell'assetto industriale. Le stime parlano comunque di circa 1.000 persone, ripetendo una mossa già effettuata lo scorso anno, quando Samsung inviò team di supporto e di management alle divisioni mobile ed elettronica di consumo.
Questa strategia sembra di vitale importanza per tenere a galla un colosso che annaspa: i terminali top di gamma hanno fatto registrare un crollo dell'utile operativo pari al 37%, un segnale che non può essere ignorato, così come i 12 miliardi di dollari bruciati nell'ultimo mese. La gravità della situazione ha portato Samsung a congelare per la prima volta dopo 6 anni i salari dei dipendenti, sospendendo ogni tipo di aumento in busta paga.
Sebbene la smentita dei licenziamenti sia indubbiamente una buona notizia, resta l'incognita della ripresa, del ritorno in grande stile con un prodotto capace di invertire questa tendenza. Il Galaxy S6 ha fallito in questo senso, e Samsung deve sperare in un S7 davvero rivoluzionario che sia in grado di imporsi sul mercato.
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