Smartphone, addio alle fotocamere sporgenti?

Un gruppo di ricercatori di ingegneria elettrica e informatica dell’Università dello Utah ha sviluppato un nuovo tipo di obiettivo 100 volte più leggero e 1.000 volte più sottile degli obiettivi convenzionali.

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a cura di Lucia Massaro

Il comparto fotografico è diventato ormai un elemento importante nel mercato smartphone. La grande partita si gioca anche nel campo delle prestazioni fotografiche. Basti pensare allo zoom periscopico di Huawei P30 Pro o alle varie modalità notte elaborate dai produttori. Nel tempo, è aumentato il numero di fotocamere così come la risoluzione dei sensori portando ad avere sui pannelli posteriori delle sporgenze, a volte anche abbastanza pronunciate.

Un gruppo di ricercatori di ingegneria elettrica e informatica dell’Università dello Utah potrebbe aver trovato una soluzione a questo problema. Infatti, è stato sviluppato un nuovo tipo di obiettivo significativamente più sottile e leggero rispetto agli obiettivi convenzionali, utilizzati attualmente. La nuova creazione ha uno spessore di pochi micron contro i pochi millimetri delle tradizionali lenti fotografiche per smartphone.

Il professore associato di ingegneria elettrica e informatica Rajesh Menon sostiene che si tratta di un obiettivo 100 volte più leggero e 1.000 volte più sottile. Secondo i ricercatori, le prestazioni possono raggiungere quelle degli obiettivi tradizionali. Per ottenere questo risultato, la lente è stata ridisegnata in modo che si presenti con una forma piatta anziché curva. “L'ottica di rifrazione convenzionale è composta da superfici curve e diventa più spessa con l'aumentare della risoluzione. Cioè, al fine di rifrangere la luce ad angoli più grandi, il raggio di curvatura deve essere abbassato e, di conseguenza, l'obiettivo diventa più spesso e più pesante” si legge nella pubblicazione.

Per questo motivo, i ricercatori hanno realizzato una lente piatta attraverso l’uso di molte microstrutture che sono in grado di dirigere la luce in maniera corretta sul sensore. Menon specifica che è possibile pensare a queste microstrutture come a tanti piccolissimi pixel di una lente, “da sole non rappresentano un obiettivo ma lavorano insieme per agire come un obiettivo fotografico”.

Inoltre, questo nuovo tipo di obiettivo può essere utilizzato come imaging termico e sfruttato nei dispositivi per la visione notturna. Nello specifico, nella ricerca si fa riferimento all’ambiente militare e ai droni che potrebbero beneficiare della maggiore leggerezza degli obiettivi. I vantaggi non finiscono qui, perché il nuovo obiettivo sarebbe anche più economico da produrre in quanto costruito con polimeri di plastica e non in vetro.

Insomma, potrebbe essere l’inizio di una nuova era che dice addio alle sporgenze che caratterizzano attualmente le fotocamere degli smartphone.

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