Smartphone pieno? CCleaner vi aiuta a fare piazza pulita

Memoria piena, app che danno errori strani all'avvio e rallentamenti nel sistema: spesso ci vuole una bella pulita nello smartphone per far tornare le cose alla normalità, ecco perché l'applicazione della settimana è CCleaner, la famosa applicazione di pulizia del sistema.

Avatar di Pasquale Macrì

a cura di Pasquale Macrì

A tutti capita, prima o poi, di ritrovarsi con la memoria piena nel proprio smartphone o, peggio ancora, può succedere che le app vadano in crash senza un chiaro motivo e che tutto ci appaia molto rallentato.

Ciò è dovuto alla stratificazione, nel tempo, di file temporanei, di cache delle applicazioni e di frammenti di installazioni precedenti che vanno a compromettere la velocità e la sicurezza dello smartphone. CCleaner è un'app relativamente nuova nel panorama dei "cleaner" per Android (ma già famosa per Windows), una categoria di applicazioni sulla cui reale necessità si potrebbe discutere all'infinito.

CCleaner for Android Beta header 664x374

Tuttavia, CCleaner fa esattamente quello che dice con estrema semplicità e con un'interfaccia grafica chiara e minimale, offrendo anche un monitor di sistema in grado di visualizzare dati su RAM, CPU e storage. Attraverso lo strumento di analisi è possibile selezionare esclusivamente quei file o cartelle che vogliamo eliminare, come residui di file, cache delle app e via dicendo. Consente la disinstallazione multipla delle applicazioni installate, della cronologia dei browser e anche della liste SMS e chiamate.

CCleaner è un'applicazione leggera e completamente gratuita che non ricorre a odiose pubblicità, fattore che la rende preferibile ad altre alternative sul Play Store.

Ovviamente non è perfetta: bisogna stare attenti a ciò che si vuole eliminare in fase di analisi o personalizzare la ricerca, perché CCleaner fa di tutta l'erba un fascio e rischiate di ritrovarvi senza foto e video personali o scaricati di proposito, come successo a diversi utenti. Inoltre c'è ancora qualche bug con Android M, che comunque sarà sicuramente risolto con i prossimi aggiornamenti dell'app.