Smartphone tutti uguali, è ora di cambiare strategia

Siamo vicini a una nuova evoluzione dell'industria, gli smartphone hanno già dato il loro meglio, è ora di qualcosa di nuovo. Le aziende si rinnovano ed esplorano altri mercati.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Il Mobile World Congress giunge al termine. Ci ritroviamo come ogni anno a fare un bilancio di quello che abbiamo visto, cosa ci ha colpito di più e quali saranno i prodotti destinati ad avere successo. Quest'anno l'evento spagnolo mi ha lasciato con un'idea differente, che non riguarda un prodotto specifico o una tecnologia, bensì un trend: c'è una grande voglia, da parte delle aziende, di cambiare, diversificare la loro offerta, entrare o creare altri mercati.

Sarà che il settore degli smartphone non lascia più troppo spazio alle novità, o che il mercato è sempre più saturo e difficile. Servono mosse audaci per sopravvivere, nuove fonti di reddito e ispirazione. Chi oggi fa telefonini, sa che deve fare anche altro, o comunque fare qualcosa in grado di sorprendere.

Guardiamo ad esempio le novità di Samsung. L'azienda coreana ha presentato l'S7, il tanto atteso e vociferato, al punto tale che non c'è stato molto di nuovo da svelare. Samsung è riuscita ugualmente a catalizzare enorme interesse, con una presentazione in grande, anzi grandissimo stile. Ma è veramente così entusiasmante l'S7? Non credo, è certamente bello da vedere, ben realizzato, già in corsa per il titolo di migliore smartphone Android dell'anno, ma non è entusiasmante. È un raffinamento delle tecnologie, un miglioramento all'ennesima potenza di quello che già c'era.

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Mark Zuckerberg che fa il suo ingresso alla conferenza Samsung mentre tutti - o quasi - sono impegnati a guardare un video sul Gear VR

Sarà un caso che quando Mark Zuckerberg, Mr. Facebook in persona, ha fatto il suo ingresso sul palco, c'è stato un tale scompiglio che in pochi secondi a nessuno importava più di Samsung? L'ambiente si è trasformato, e per dieci minuti ci siamo ufficialmente trovati alla presentazione Facebook, eccitati per quello che aveva da dire il giovane milionario e con scarso interesse per la cornice in cui si trovava. Un piccolo autogol, certamente.

È stato forse più apprezzabile lo sforzo di LG, che con il G5 è riuscita a presentare qualcosa di nuovo. Si parla da tempo di smartphone modulari, ma l'azienda ha mostrato qualcosa di reale, ma soprattutto qualcosa di diverso. Il G5 è radicalmente differente da quello che ha mostrato negli ultimi due o tre anni: nuovo design, nuova scocca, nuovo software, ma soprattutto il concetto di modularità che permette di trasformare lo smartphone. Funzionerà bene? Non è questo il punto. È qualcosa di nuovo, ed è quello che serve.

Ma i cambiamenti sono stati anche altri, e più radicali. HTC l'anno scorso sfoggiava solo smartphone e accessori, assieme a una piccola stanza in cui si parlava di Vive. Quest'anno lo stand dell'azienda taiwanese era un parco giochi virtuale, e solo se si cercava bene si trovava anche qualche smartphone.

htc vive

Ford continua a essere presente a una fiera che, sulla carta, non centra nulla con le automobili. Ha presentato la nuova Kuga, ma soprattutto il Sync 3, il sistema di infotainment che è il punto di contatto più vicino alla tecnologia a cui ci ha abituato il Mobile World Congress. Ma anche in questo caso, il cambiamento è un altro. Ford si sta evolvendo, e da un'azienda che per decine di anni ha prodotto automobili, vuole diventare un'azienda di software e servizi. La penetrazione tecnologica di questi anni è stata in grado di creare talmente tante opportunità e nuovi campi applicativi che tutte le aziende vogliono farne parte. Domani Ford svilupperà applicazioni, magari sempre inerenti ai trasporti, ma non esclusivamente per le automobili. 

Un altro esempio di questo grande cambiamento? Sony ha presentato gli smartphone della nuova serie X, ma non è questa la grande novità, bensì una serie di nuovi dispositivi smart in grado di migliorare la comunicazione uomo-macchina. Il marchio Xperia si evolve e abbraccia l'Internet of Things per portare nuove esperienze utente, nuovi modi di comunicare, che non per forza sono legati agli smartphone.

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Xperia Smart Objects

Smartphone, tablet, wearable, sembrano cose già vecchie. Lo scenario cambia, gli smartphone lasciano pian piano la scena, in vista di una nuova evoluzione. E tutto accade a velocità doppia rispetto al passato.