Smartwatch e fitness tracker poco attendibili: troppe calorie e pochi passi

Secondo uno studio, smartwatch e fitness tracker sottostimano la distanza percorsa segnando un numero di calorie bruciate diverso da quello reale, diventando quindi non attendibili.

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a cura di Vittorio Pipia

A riportarlo è un’indagine del Consumer Council di Hong Kong, l’ennesima di una serie di studi legati a dispositivi indossabili che dovrebbero, almeno in linea teorica, aiutare gli utenti a monitorare l’attività quotidiana, contando il numero di calorie bruciate, l’attività svolta e il sonno.

Lo studio ha coinvolto venti diversi modelli su ogni fascia di prezzo, a partire dai 30 dollari fino ad arrivare ai più costosi top di gamma che sfiorano i 1000 dollari. I risultati parlano ben chiaro: ognuno di questi dispositivi segna risultati diversi e spesso discordanti tra di loro.

Uno degli aspetti rilevati è che, in linea di massima, tutti segnerebbero una distanza e numero di passi inferiore rispetto a quelli effettivamente fatti, conteggiando al contempo un numero di calorie decisamente elevato. Si tratta di un risultato decisamente discorde con quanto pubblicizzato dai diversi brand presi in esame, che hanno investito anni di ricerca e sviluppo per dispositivi sempre più precisi e sensori tecnologicamente più avanzati.

La motivazione di questa discordanza di dati è presto detta: essendo dispositivi indossabili con sensori miniaturizzati, è sufficiente anche un modo diverso di indossare il bracciale o orologio attorno al polso per ottenere variazioni anche importanti sui dati raccolti. Talvolta si arriva a uno scostamento del 49% rispetto ad apparecchiature professionale. Almeno per quanto riguarda la camminata: i risultati sembrano infatti molto vicini alle rilevazioni con strumenti professionali nel monitoraggio della corsa, con quattro modelli che hanno registrato uno scostamento di solo lo 0,5%. Questo risultato si potrebbe spiegare con il fatto che durante la corsa si tende ad avere un passo piuttosto omogeneo e registrato tenendo conto della rilevazione GPS, che permette dunque di avere un monitoraggio più preciso.

Il dato che più ha sorpreso è invece la discrepanza nel conteggio delle calorie bruciate durante l’attività fisica, che arriva in alcuni casi fino all’88%. Praticamente se nella realtà avete consumato 100 calorie, il dispositivo ne segnerà quasi il doppio.

Non tutti modelli sono però da bocciare. Gli Apple Watch sono risultati essere tra gli smartwatch più precisi con un punteggio di 4,5 su 5, seguiti subito dopo da alcuni dispositivi di Samsung, Garmin e Fitbit con un punteggio di 4 su 5.

Come abbiamo spesso sottolineato nelle nostre recensioni in merito a dispositivi indossabili per il fitness, le rilevazioni di tali strumenti sono da prendere sempre con le pinze e non come assoluta verità. In molti casi sono comunque comodi e aiutano ad avere una stima della propria attività, ma quasi mai sostituiscono la visita di un professionista con ben altre attrezzature.

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